Coronavirus Covid-19: Alleanza contro la povertà, domani incontro con ministro Catalfo per “adattare Rdc a nuclei più fragili e a bisogni emersi con la crisi”

L’Alleanza contro la povertà incontrerà domani, con una propria delegazione, il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Nunzia Catalfo. Porterà come base per la discussione un documento, già inviato al ministro, con le proposte messe a punto per migliorare la funzionalità del reddito di cittadinanza. “L’emergenza sociale dei prossimi mesi costringerà a rivedere la misura di contrasto alla povertà – si legge in un comunicato –. Quello di domani è un appuntamento importante perché garantirà la possibilità di un confronto”. Nel lungo e articolato documento l’Alleanza suggerisce, in estrema sintesi, di “operare sul reddito di cittadinanza, introducendo, da una parte, nell’immediato quei necessari aggiustamenti che ne permettano l’accesso anche a coloro che ne erano precedentemente esclusi e, dall’altra parte, modificando alcune sue caratteristiche ‘strutturali’ per meglio adattarlo alle necessità dei nuclei più bisognosi e agli stessi bisogni emergenti durante la crisi”. Le principali criticità relative, secondo l’Alleanza, riguardano i vincoli “eccessivamente restrittivi” verso i cittadini stranieri e l’applicazione di una scala di equivalenza che, “sia dal punto di vista dei requisiti di accesso che dell’importo delle prestazioni erogate, sfavorisce relativamente i nuclei familiari più numerosi, in particolare quelli con minori”. Una modifica che “dovrebbe comunque essere operata da subito e resa strutturale nel tempo è, pertanto, quella che consente un maggiore accesso e un importo del beneficio più elevato per le famiglie con minori e/o numerose. I dati ufficiali confermano che la distribuzione dei beneficiari è sbilanciata a favore delle famiglie senza minori, in particolare quelle con due e soprattutto un componente. La distribuzione del beneficio risulta in termini relativi più svantaggiosa per le famiglie numerose e non tiene adeguatamente conto dell’eventuale presenza di disabili nel nucleo”. La soluzione proposta consiste allora in “un’adeguata modifica della scala di equivalenza e un innalzamento o eliminazione del tetto previsto. Si tratta di un intervento necessario a rendere più equo lo strumento e che oggi risulterebbe facilmente finanziabile nell’ambito delle misure di politica sociale contenute nel prossimo decreto, nonché particolarmente urgente, dato che le difficoltà economiche per le famiglie con minori e numerose rischiano di diventare assai più ingenti”.

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