(Bratislava) – Dopo sei settimane di pausa, la Chiesa cattolica in Slovacchia può finalmente riprendere le celebrazioni liturgiche pubbliche nel rispetto di norme igieniche rigorose da parte sia del clero sia dei fedeli. Le prime sante messe alla presenza del popolo sono state celebrate ieri e, stando a quanto riferiscono le parrocchie, i fedeli sono in genere molto cauti e rispettosi nell’evitare i contatti con gli altri. “Credo che tutti noi sappiamo molto bene quanto sia necessario essere pazienti e disciplinati”, ha dichiarato mons. Stanislav Zvolensky, presidente della Conferenza episcopale. Anche se le celebrazioni on line sono state molto utili durante il periodo di chiusura, i vescovi e i sacerdoti non nascondono la loro gioia per il fatto che è ora possibile incontrarsi di nuovo a celebrare nelle chiese. “Forse sarà come incontrare una persona cara di ritorno da un lungo viaggio. Credo che siamo tutti un po’ toccati, dopo un così lungo periodo di digiuno, senza l’Eucaristia, le preghiere comunitarie o i canti. Dobbiamo tutti attingere forza dalla fonte dei santi sacramenti e dallo spirito comunitario”, afferma mons. Bernard Bober, arcivescovo di Kosice. A causa delle rigorose misure di sicurezza e della capacità limitata delle chiese, la partecipazione alle celebrazioni liturgiche domenicali e festive non è obbligatoria. I vescovi invitano i fedeli a rispettare le regole ufficiali stabilite dagli amministratori parrocchiali: “Diamo prova di gentilezza e sacrificio personale che sono alla radice della nostra fede cristiana”.