Francia: “Foyers de Charité”, inchiesta su padre Finet per “azioni gravemente devianti” su giovani donne durante confessioni

Dopo le rivelazioni sul fondatore de L’Arche Jean Vanier, la Chiesa cattolica di Francia si è ritrovata di nuovo sotto choc questa mattina per i risultati di indagini sulle azioni di padre Georges Finet (1890-1990), sacerdote che ha accompagnato la mistica Marthe Robin – molto conosciuta in Francia – nella fondazione dei Foyers de Charité. L’indagine è stata fortemente voluta e sostenuta da padre Moïse Ndione, moderatore dei Foyers de Charité, e dal Consiglio internazionale che hanno costituito una Commissione di inchiesta per fare luce sulle molte ombre che pesavano sull’operato di padre Finet. La Commissione ha lavorato per 6 mesi, in particolare sulla raccolta di 143 testimonianze, tra settembre 2019 e febbraio 2020 ed ha presentato il suo rapporto il 16 marzo scorso. Dalla inchiesta sono emersi – si legge in una nota pubblicata oggi dai Foyers – “azioni gravemente devianti” compiute da padre Finet. Le testimonianze risalgono ad un periodo che va dal 1945 al 1983, con testimonianze più numerose dal 1961. 26 donne, principalmente ex allieve di Châteauneuf-de-Galaure, per lo più di età all’epoca dai 10 ai 14 anni, hanno denunciato comportamenti devianti di padre Finet durante le confessioni. “Testimonianze concordanti – si legge nel comunicato – che riguardano il contatto con il corpo, a volte anche sulla pelle, sotto i vestiti e domande invadenti sulla loro sessualità. Questi atti costituivano gravi intrusioni nella vita intima di queste ragazze e giovani donne, causando in loro lesioni psicologiche e spirituali”. Il fatto che questi atti siano stati “commessi durante le confessioni, da un prete con autorità spirituale su queste ragazze, aumenta la loro gravità”, si legge nel rapporto della Commissione.

Rivolgendosi alle vittime e a tutti i Foyers de Charité, padre Moïse Ndione ha dichiarato: “I miei pensieri vanno prima di tutto alle vittime. Le ringrazio per aver avuto il coraggio di testimoniare davanti alla Commissione, ravvivando in loro il doloroso ricordo del trauma subito. A nome dei Foyers de Charité, vorrei chiedere umilmente perdono e cercare con loro il modo migliore per riconoscere ciò che hanno vissuto. È essenziale cercare la verità, prima per le persone stesse e riconoscere le ferite inflitte da padre Finet. La loro testimonianza è decisiva nel consentire ai Foyers de Charité di dire la verità sul loro passato e di andare avanti nel loro processo di riforma”. Poi la condanna: “I Foyers de Charité condannano senza riserve le azioni di padre Finet – si legge nel comunicato – che sono gravemente contrarie alla legge e al rispetto delle persone. Ricevono queste rivelazioni come un grande dolore, per le vittime, per tutti i membri dei Foyers de Charité e per tutti coloro che hanno conosciuto e apprezzato padre Finet nel suo ruolo di fondatore, predicatore o educatore”. Per completare il lavoro di ricerca della Commissione, i Foyers de Charité hanno quindi preso la decisione di affidare a un ente professionale indipendente un’inchiesta sui Foyers e le loro attività con lo scopo di “identificare le cause, strutturali o culturali, che hanno reso possibili simili disfunzioni, abusi e deviazioni”. Sul futuro dei Foyers de Charité, padre Moïse Ndione ha dichiarato: “Siamo su un percorso di riforma. Chiedo a tutti i membri, sacerdoti e laici, di prendere parte a questo lavoro collettivo necessario per approfondire la nostra vocazione e missione. Desideriamo continuare questo lavoro nella Chiesa, in relazione ai vescovi che hanno un Foyer di Carità nella loro diocesi e sotto l’autorità del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita”.
I Foyer de Charité sono realtà laicali ispirate alla figura di Marthe Robin, una delle più importanti mistiche del secolo scorso. È morta nel 1981, all’età di 78 anni, dopo aver trascorso tutta la sua esistenza paralizzata, a letto. Nonostante questo grave impedimento, dalla sua casa, nelle campagne nella valle del Rodano, è stato calcolato che siano passate, negli anni, oltre 100mila persone che hanno ricevuto da Robin consigli e conforto spirituale. Tra questi il filosofo Jean Guitton, che si è recato da lei decine di volte e ne ha scritto una memorabile biografia. Costruite sul modello delle prime comunità cristiane, dedite alla preghiera e alla solidarietà, le comunità dei Foyers sono oggi diffuse oggi in una quarantina di Paesi, Italia compresa (in Val d’Aosta e a Ronciglione, tra Roma e Viterbo).

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