“La pandemia di coronavirus ha colpito duramente i consumi, la produzione industriale, gli investimenti, gli scambi, i flussi di capitali e le catene di approvvigionamento. Il previsto allentamento progressivo delle misure di contenimento dovrebbe porre le basi per una ripresa”. I dati forniti dalla Commissione europea, presieduta da Ursula von der Leyen, sull’economia Ue sono chiari. Pil in caduta libera, crescita della disoccupazione e dei debiti pubblici nazionali. “Tuttavia – si legge nel documento previsionale – non si prevede che l’economia dell’Unione recuperi interamente le perdite di quest’anno prima della fine del 2021. Gli investimenti resteranno contenuti e il mercato del lavoro non si riprenderà completamente. Sarà quindi fondamentale mantenere l’efficacia delle misure politiche di risposta alla crisi a livello nazionale e dell’Ue” per “limitare i danni economici e facilitare una ripresa rapida e solida”. Secondo le previsioni il tasso di disoccupazione nella zona euro aumenterà, passando dal 7,5% del 2019 al 9,5% nel 2020, per poi scendere nuovamente all’8,5% nel 2021, mentre nell’Ue27 aumenterà dal 6,7% del 2019 al 9% nel 2020, per poi calare all’8% circa nel 2021.
“Alcuni Stati membri vedranno aumentare la disoccupazione in misura maggiore rispetto ad altri: quelli con una percentuale elevata di lavoratori con contratti a breve termine e quelli in cui gran parte della forza lavoro dipende dal turismo sono particolarmente vulnerabili”. Anche i giovani che entrano nel mercato del lavoro in questo momento “avranno maggiori difficoltà a trovare il loro primo impiego”. Si prevede che quest’anno i prezzi al consumo diminuiranno “in modo significativo a causa del calo della domanda e del forte ribasso dei prezzi del petrolio”; l’inflazione dovrebbe avvicinarsi allo zero.