“Vergogna. Sento il bisogno di gridare per squarciare una coltre di silenzio, in cui fermenta la vigliaccheria di coloro che pugnalano alle spalle la vita dei singoli e di una collettività”. È la denuncia di mons. Giuseppe Satriano, arcivescovo di Rossano-Cariati, a seguito di numerosi atti intimidatori che stanno interessando il territorio. “Dall’inizio dell’anno – scrive il presule – non si contano più gli attentati incendiari ad auto e negozi, uniti ad atteggiamenti di sopruso”. Mons. Satriano evidenzia che “nell’indifferenza di tanti, ci stanno ‘bruciando vivi’ e ricorda che “in questo tempo delicato, e segnato da tanto dolore, si è giunti anche a minare la sicurezza di un giornalista, a vandalizzare una casa canonica isolata, a far annegare la speranza in un mare di fuoco a chi intravedeva la possibilità di risollevarsi dopo un lungo tempo di lockdown”. Gli episodi “stanno assumendo i contorni di un fenomeno che si espande, in un territorio che è già martoriato e sopraffatto da una infinità di problemi, e che meriterebbe, invece, di essere tutelato, incoraggiato e accompagnato verso traguardi di civiltà e di progresso concreto”. Da qui l’appello: “In nome di Dio e di ciò che avete di più caro, vi chiedo di fermarvi e di ritornate sui vostri passi per vedere il male seminato. Non fruttificherà soddisfazione per nessuno, ma solo dolore. Ravvedetevi da questi crimini che gridano vendetta al cospetto di Dio e abbiate il coraggio di cambiare vita”. Mons. Satriano esprime la propria “vicinanza a tutti coloro che hanno subito tali attentati e alle forze dell’ordine che, su questo fronte, sono sempre pronte a mettere in gioco la propria vita”.