Papa Francesco: udienza, “accanimento contro i cristiani”. “I martiri di oggi sono di più dei martiri dei primi secoli”
“È curioso, attira l’attenzione vedere come nelle persecuzioni dei martiri cresce l’ostilità fino all’accanimento”. Lo ha detto il Papa, che nella catechesi dell’udienza di oggi, trasmessa in diretta streaming dalla biblioteca privata del Palazzo apostolico ha concluso il ciclo di catechesi sulle Beatitudini soffermandosi sull’ultima di esse. “Basta vedere le persecuzioni del secolo scorso, delle dittature europee, come si arriva all’accanimento contro i cristiani, contro la testimonianza cristiana e conto l’eroicità dei cristiani”, ha proseguito a braccio, sottolineando che nello stesso tempo “il dramma della persecuzione è anche il luogo della liberazione dalla sudditanza al successo, alla vanagloria e ai compromessi del mondo”. “È doloroso ricordare che, in questo momento, ci sono molti cristiani che patiscono persecuzioni in varie zone del mondo, e dobbiamo sperare e pregare che quanto prima la loro tribolazione sia fermata”, l’appello del Papa. “Sono tanti, i martiri di oggi sono di più dei martiri dei primi secoli”, l’aggiunta a braccio. (clicca qui)
Nella festa di Santa Caterina da Siena, il Papa l’ha invocata affinché “protegga l’Italia durante questa pandemia, e protegga tutta l’Europa perché rimanga unita”. (clicca qui)
Obolo di San Pietro: Bruni, “il Papa ha deciso di spostare la colletta al 4 ottobre”
“In considerazione dell’attuale situazione di emergenza sanitaria, il Santo Padre ha stabilito che, per quest’anno 2020, la colletta per l’Obolo di San Pietro, che tradizionalmente si svolge intorno alla solennità dei Santi Pietro e Paolo, il 29 giugno, sia trasferita in tutto il mondo alla domenica XXVII del tempo ordinario, 4 ottobre, giorno dedicato a san Francesco d’Assisi”. Lo ha dichiarato ai giornalisti il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni. (clicca qui)
Sovrano Ordine di Malta: morto il Gran Maestro fra’ Giacomo Dalla Torre
È morto ieri sera presso una clinica romana, dove era ricoverato in condizioni critiche per una malattia diagnosticata a fine gennaio, il Gran Maestro, Fra’ Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto. Lo ha reso noto il Gran Magistero del Sovrano Ordine di Malta. Secondo l’articolo 17 della Costituzione del Sovrano Ordine di Malta, il Gran Commendatore, Fra’ Ruy Gonçalo do Valle Peixoto de Villas Boas, ha assunto le funzioni di Luogotenente Interinale e rimarrà a capo del Sovrano Ordine di Malta fino all’elezione del nuovo Gran Maestro. Fra’ Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto era nato a Roma il 9 dicembre 1944. Una spiccata umanità e una profonda dedizione alla vita caritatevole hanno animato l’operato dell’80° Gran Maestro del Sovrano Ordine di Malta, il quale verrà ricordato da tutti coloro che lo hanno conosciuto per le sue doti umane e i suoi modi sempre cordiali e affettuosi. (clicca qui)
Coronavirus Covid-19: dall’Ue 3,3 miliardi di euro per l’emergenza nei Balcani occidentali
Un sostegno finanziario pari a 3,3 miliardi di euro mobilitati dall’Ue congiuntamente con la Banca europea per gli investimenti a beneficio dei Balcani occidentali per far fronte alle conseguenze della pandemia di Covid-19. Lo ha annunciato oggi la Commissione europea specificando che il pacchetto comprende riallocazioni dallo strumento di assistenza preadesione di 38 milioni di euro per il settore sanitario, quali dispositivi di protezione individuale, maschere e ventilatori mentre 389 milioni di euro saranno per fronteggiare la ripresa sociale ed economica e inoltre un pacchetto di riattivazione economica di 455 milioni di euro. “Abbiamo responsabilità speciale per assistere in questa pandemia i nostri partner dai Balcani occidentali”, ha detto il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, ricordando che la Commissione continuerà a sostenere la regione, incluse le riforme necessarie per il cammino europeo”. (clicca qui)
Coronavirus in Africa: Impagliazzo (Sant’Egidio), “accesso a prevenzione e cure sia universale”
“La nostra presenza in Africa vuole reclamare l’accessibilità universale alle cure oltre che alla prevenzione”. Lo ha detto oggi Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, rispondendo alle domande dei giornalisti durante una conferenza stampa on line. Il riferimento è alla possibilità di accesso alle terapie e ad un vaccino, una volta disponibili. La Comunità di Sant’Egidio utilizzerà per la prevenzione e il contrasto alla pandemia di coronavirus in Africa i suoi centri Dream, gratuiti e attivi da anni per la prevenzione e la cura dei malati di Aids e Tbc. “Noi speriamo che la popolazione giovane africana sia un fattore di freno alla diffusione del virus – ha affermato –. Ma la barriera dell’età è solo un piccolo aspetto. Bisogna lavorare insieme per creare una grande barriera”. Sant’Egidio si mette a disposizione delle istituzioni sanitarie locali, con le sue comunità diffuse in 30 Paesi africani, anche “per far arrivare in Africa respiratori”. (clicca qui)
Colombia: domani termina il cessate-il-fuoco unilaterale dell’Eln, non sarà rinnovato. Mons. Rueda (Bogotá), “organizzazione dia segni concreti, il Paese sta aspettando”
L’Esercito di liberazione nazionale, il gruppo guerrigliero ancora attivo in molti dipartimenti della Colombia, non prorogherà il cessate-il-fuoco unilaterale proclamato per tutto il mese di aprile. Lo ha annunciato l’organizzazione, deludendo coloro che guardavano con speranza alla ripresa di un dialogo con il Governo, bruscamente interrotto da 15 mesi. Sulla questione si è pronunciato, in un’intervista a “El Nuevo Siglo”, il nuovo primate della Colombia, mons. Luis José Rueda, amministratore apostolico dell’arcidiocesi di Popayán e arcivescovo eletto di Bogotá (prenderà possesso dell’arcidiocesi il prossimo 11 giugno). “Credo – afferma mons. Rueda – che l’Eln debba dare segni chiari e concreti del suo desiderio di riconciliazione con la Colombia, perché il Paese li sta guardando con grande sospetto, perché continuano, ad esempio, con il reclutamento e con atti ostili”. (clicca qui)
Germania: documento sull’atteggiamento dei vescovi durante la seconda guerra mondiale. “Imparare dalla storia”
Nel corso di una videoconferenza, è stato presentato oggi il documento “I vescovi tedeschi nella guerra mondiale”. Realizzato dalla Conferenza episcopale tedesca (Dbk), in vista della celebrazione del 75° anniversario della fine della seconda guerra mondiale, il documento, di 23 pagine, si occupa dell’atteggiamento verso il conflitto mondiale dei vescovi cattolici che erano in carica durante l’era nazista. Nella conferenza stampa, il presidente della Dbk, mons. Georg Bätzing, ha evidenziato che ora sono chiariti molti aspetti della “Chiesa sotto il nazionalsocialismo”. La situazione è complessa quando si tratta di studiare come i vescovi cattolici hanno affrontato la guerra. “A questo proposito esiste – dice Bätzing – secondo molti un gap di memoria”. Ma per il presidente Dbk c’è anche un “gap di confessione”. I vescovi hanno osservato che se in tutta Europa, l’8 maggio 1945 è stato ricordato per decenni come il “Giorno della felicità e della gioia”, per i tedeschi non è così. “Anche noi siamo stati liberati: dagli orrori della guerra, dall’oppressione nazista e dall’omicidio di massa”. Tuttavia, la Chiesa “non deve essere risparmiata, e deve imparare dalla storia”. (clicca qui)