“Il volontariato toscano rischia di fermarsi e interrompere la propria attività fino ad oggi fondamentale nella gestione dell’emergenza. Incomprensibilmente infatti nel Decreto Liquidità approvato dal governo viene negata l’estensione a volontariato e promozione sociale all’accesso al Fondo nazionale di garanzia, una misura di cui i nostri enti non possono fare a meno per continuare ad assistere le fasce più deboli e vulnerabili del territorio”. È l’allarme lanciato da Cesvot e Forum toscano del Terzo settore che fanno appello alla Regione Toscana “perché intervenga immediatamente attraverso il suo presidente Enrico Rossi, per risolvere una situazione che rischia di diventare insostenibile”. In particolare, fra le richieste per il Terzo settore, oltre all’accesso al Fondo speciale di garanzia, anche l’accesso agevolato al credito e agevolazioni sulle spese di sanificazione da prevedere anche per organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale. “I nostri enti stanno ricoprendo un ruolo chiave in questa fase dell’emergenza Covid. Non solo nella gestione dell’emergenza stessa ma anche delle tante emergenze sociali e ambientali che non sono venute meno in questi mesi – spiegano il presidente di Cesvot, Federico Gell, e il portavoce regionale del Forum Terzo settore, Gianluca Mengozzi –. L’assenza di misure di sostegno ad hoc a livello nazionale rischia di vanificare ogni sforzo mettendo a repentaglio l’azione di assistenza dei nostri volontari e delle nostre strutture”. In Toscana sono oltre 26mila le istituzioni non profit. Sono attivi 469mila volontari e sono oltre 46mila i dipendenti di enti non profit (Istat, 2017). La Toscana registra una presenza di organizzazioni non profit tra le più alte in Italia (71 ogni 10mila abitanti a fronte del 55,4 nazionale) e una spiccata propensione al volontariato (1.253 volontari ogni 10mila residenti, contro la media nazionale di 911 volontari).