Oltre 350 famiglie sono state raggiunte in tre settimane dalla distribuzione alimentare per nuclei in difficoltà economica partita nel quartiere romano periferico di Casalotti. “L’iniziativa è nata da tre ragazzi e si è presto allargata all’associazione ‘Operativi per l’ambiente’ – racconta al Sir padre Aurelio D’Intino, parroco della chiesa delle Sante Rufina e Seconda, nella diocesi di Porto-Santa Rufina –. Se inizialmente il punto di raccolta per i viveri era un negozio della zona, poi hanno chiesto ospitalità alla parrocchia, che ha disponibilità di locali al momento vuoti. Così si è iniziata una collaborazione strutturata anche con la Caritas parrocchiale e il sostegno di Carabinieri e Polizia locale del XIII Municipio”. Tre volte a settimana, si fa la distribuzione dei pacchi a domicilio o le famiglie si recano in parrocchia per ritirarli. I viveri arrivano dalla Caritas diocesana, tramite il Banco alimentare, da donazioni di privati e associazioni. Tra loro, anche un gruppo di ragazzi egiziani: “Si sono riuniti in un’associazione che hanno chiamato ‘L’amore di Dio’ e in due settimane hanno donato tre quintali di frutta – riferisce padre D’Intino –. ‘Siamo qui da vent’anni per lavorare e per noi è giusto così’, mi hanno detto”. “Speriamo che la situazione sia momentanea: il virus ha messo in ginocchio molte famiglie che prima dovevano pagare l’affitto e ora non riescono a comprare da mangiare e temono di non riuscire a rialzarsi. Il nostro è un quartiere di periferia con molti disagi, però la gente è solidale nel momento del bisogno”, conclude il parroco.