“Oggi solo un parametro non va nella direzione che vorremmo: quello dei deceduti che ancora oggi sono più di 400, rispetto agli altri – diminuzione dei positivi, dei ricoverati in terapia intensiva e in ospedale, e aumento dei guariti e dimessi e dei casi positivi in isolamento piuttosto che in ospedale – che vanno nella direzione giusta. Oggi è molto importante la diminuzione degli attualmente positivi: è una lieve diminuzione, 20 persone, ma è la prima volta che vediamo un segno meno rispetto a questa categoria dall’inizio dell’epidemia ed è un segnale estremamente incoraggiante”. Lo ha sottolineato Luca Richeldi, pneumologo del Gemelli e membro del Comitato tecnico-scientifico. “Nelle ultime due settimane – ha aggiunto – ogni giorno è diminuito il numero dei ricoverati e del numero dei pazienti in terapia intensiva. La pressione sulle terapie intensive è stato uno degli eventi catastrofici nel nostro Paese. L’alto numero dei deceduti deve farci riflettere su quello che è successo e su quello che sta succedendo, ovvero ci deve far pensare che la battaglia non è vinta, siamo in un periodo di relativa tregua per quanto riguarda la diffusione del virus ma certamente non è il momento di abbassare la guardia”.