La vera giustizia “è nell’attesa della povera gente che chiede giustizia, è nei suoi bisogni essenziali è nei suoi diritti fondamentali”. Lo sostiene in una nota, Francesco Garofalo, presidente del Centro studi “Giorgio La Pira” di Cassano all’Ionio. “Chi è chiamato a governare la cosa pubblica – afferma Garofalo – non ha a che fare con la giustizia astratta, ma con il grido di chi chiede giustizia: il grido di chi cerca la casa, il lavoro, la risposta ai suoi bisogni urgenti, la possibilità della sua libertà. Questo momento delicato richiede il massimo sforzo perché nessuno rimanga indietro”. Oggi, evidenzia, “alla politica è richiesto di costruire un ‘altro palazzo’, in cui devono abitare le attese della povera gente. Al contrario, si rischia, però, di non fare nulla o di costruire ‘sulla sabbia’ e ciò, in questa fase, non ce lo possiamo permettere. Il grido dei poveri, è sempre più forte, ma sempre meno ascoltato, schiacciato dal frastuono da lacci e laccioli. E noi? Da quale parte stiamo?”. “Se guardiamo bene – osserva Garofalo –, tutti noi siamo chiamati a intervenire e se non è possibile farlo direttamente, sul luogo, possiamo farlo con la preghiera, affidando a Maria, alla Madre dei poveri, tutte queste grida e Lei col suo asciugatoio, detergerà le lacrime di chi soffre, lacrime che tante volte sono anche le nostre. Dice Gesù nel Vangelo di Giovanni: ‘amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato’. Ecco, queste parole siano per tutti di stimolo e sull’esempio di Papa Francesco, apriamo il nostro cuore all’ascolto del grido dei poveri”.