“Forse mai come quest’anno la celebrazione della Pasqua di risurrezione è chiamata ad assumere una veste esistenziale. Le nostre chiese sono chiuse, le nostre liturgie sono sospese, le nostre assemblee di preghiera e di celebrazione sono a distanza, più virtuali che reali. Eppure Cristo è il Risorto, Cristo è Colui che vive per sempre e porta ciascuna e ciascuno di noi fin dentro il mistero della sua risurrezione”. Lo scrivono, in un messaggio augurale congiunto, l’arcivescovo di Trento, mons. Lauro Tisi (Chiesa cattolica), la pastora Laura Testa (Chiesa valdese), padre Ioan C. Lupastean (Chiesa ortodossa romena), pastore Michael Jäger (Chiesa evangelica luterana), pastore Pierino Zingg (Foursquare Gospel Italia), pastore Jacob Latif (Chiesa evangelica battista libera).
“Allora forse siamo proprio chiamati a riconoscere, nella quotidianità essenziale di questo periodo, i tanti segni di Pasqua che il Signore continuamente ci offre: segni di altruismo, segni di condivisione, di compassione, di comunione, come tanti fiori che sbocciano nel tessuto delle nostre vite e della nostra storia – aggiungono i firmatari del messaggio –. Siamo chiamati, quest’anno in modo del tutto particolare, a celebrare l’essenziale della nostra fede cristiana: il mistero di morte e di vita, che la Pasqua racchiude in sé. Con la consapevolezza, come ci ricorda l’Apostolo Paolo, che ‘se Cristo non è risorto dai morti’, allora è tutto vuoto, sterile, vano”.
E concludono: “Arrivi quindi a ciascuna e a ciascuno di voi, alle vostre famiglie e alle vostre comunità, l’augurio di tutti noi: con la preghiera che ciascuna Chiesa cristiana sappia porgere un segno di pace e di risurrezione alle sorelle e ai fratelli delle altre Chiese, perché al di là dei calendari e delle tradizioni diverse, il Cristo è uno solo. Ed è risorto per sempre!”.