“La risurrezione di Gesù è la causa della nostra serenità, della nostra speranza, della nostra voglia di vivere e di operare” ed è “condizione essenziale per ogni nostro impegno e per qualsiasi autentico progresso”. Ne è convinto il vescovo di Tursi-Lagonegro, mons. Vincenzo Orofino, che così si esprime in un messaggio ai fedeli per la Pasqua. “La risurrezione è l’unica notizia che vale la pena ascoltare per vivere pienamente”, prosegue il presule: “Immaginiamo cosa sarebbe dei nostri continenti se tutto quello che viene speso per gli armamenti venisse impiegato per la ricerca scientifica, per lo sviluppo economico e culturale: il Covid-19 sarebbe stato già sconfitto, ci sarebbe cibo per tutti”. Mons. Orofino auspica poi che la Pasqua in quarantena sia un tempo buono per cogliere “i segni dell’amore di Dio per noi”, “vivere la vita come dono nella consapevolezza che occorre mettersi al servizio della comunità”, “sperimentare l’importanza delle relazioni umane”; per “vivere da persone salvate dal sacrificio redentore di Cristo”. Il vescovo di Tursi riporta poi la testimonianza di una persona con disabilità, che in questi giorni gli ha scritto: “Ci troviamo all’improvviso ad essere tutti disabili, costretti ad affrontare una barriera architettonica invisibile. Questo deserto può davvero compiere tante guarigioni del cuore”. E termina: “Lasciamoci immergere nel dinamismo pasquale dell’esistenza risorta e sperimenteremo che la vita è più forte della morte, che le scelte libere e responsabili sono più efficaci del potere strumentale e dell’egoismo invadente”.