“Come catechista asciugo tante lacrime, lasciandole scorrere: non si possono arginare le piene di cuori straziati”. È la testimonianza di una catechista che opera all’interno del carcere, raccolta nella sesta stazione della Via Crucis, presieduta dal Papa sul sagrato della basilica di San Pietro. “Mi è chiesto di restare lì, accanto, rispettando i loro silenzi, ascoltando il dolore, cercando di guardare oltre il pregiudizio”, la sintesi della propria responsabilità nei confronti di chi è dietro le sbarre: “Esattamente come Cristo guarda con occhi pieni d’amore le nostre fragilità e i nostri limiti”.