“È in atto, nei nostri cuori e nella Chiesa tutta, un intenso processo di discernimento spirituale”. Lo ha scritto il vescovo di Latina-Terracina-Sezze-Priverno, mons. Mariano Crociata, in una lettera inviata ai presbiteri della diocesi, ieri, in occasione del Giovedì Santo. Ai ministri ordinati il presule ricorda che il loro ministero si fonda sul corpo di Cristo, “comunione ecclesiale dei credenti e sacramento dell’Eucaristia”, dimensioni inscindibili, “poiché il nostro primo servizio al popolo credente è nutrirlo con il sacramento dell’altare, d’altra parte non ha senso celebrare l’Eucaristia se non per e con il popolo cristiano”. Di fronte alla difficoltà di questo tempo di non poter celebrare con i fedeli, mons. Crociata invita a “risvegliare ad ogni celebrazione l’esigenza di una partecipazione piena e attiva”. “Dobbiamo scongiurare che essa divenga un’abitudine; deve piuttosto rappresentare ogni volta un evento unico e irripetibile”, prosegue il vescovo di Latina, che poi richiama alla consapevolezza che “ogni volta che celebriamo, anche con pochissimi fedeli, perfino nel caso limite della celebrazione senza popolo, con noi celebra tutta la Chiesa. Questa coscienza dobbiamo non solo coltivare sempre, ma ravvivare e rafforzare grandemente in questo tempo di digiuno eucaristico per i nostri fedeli”. E conclude con l’augurio che “la Pasqua, partecipata solo spiritualmente dai nostri fedeli, li veda colmati – e noi con loro – della gioia del Risorto, anticipo di una gioia rinnovata nell’esperienza dell’assemblea liturgica”.