La diocesi di Brescia crea un fondo di solidarietà dedicato alle famiglie e alle nuove povertà, in seguito all’emergenza Coronavirus. In occasione del Giovedì Santo il vescovo, mons. Pierantonio Tremolada, si è rivolto ai sacerdoti facendo appello alla loro generosità che andrà a sommarsi alla somma che sarà messa a disposizione dalla Caritas diocesana. “L’emergenza sembra attenuarsi e si impone perciò il dovere di cominciare a guardare avanti, verso il futuro. Le prospettive non sono confortanti. Ci sarà molto da ricostruire e il tempo necessario per farlo non sarà breve”, scrive il presule nella lettera indirizzata ai sacerdoti. Il presule ribadisce che “occorrerà progettare sulla lunga distanza ma anche intervenire con sollecitudine laddove i bisogni si presentano urgenti. Già si intravedono infatti le ripercussioni a livello sociale di quanto è accaduto”.
Il vescovo annuncia così l’istituzione di un fondo diocesano di solidarietà. “Vorrei che tutta la diocesi contribuisse a crearlo, ma avrei piacere che a costituirne la base iniziale intervenissero la Caritas diocesana e i ministri ordinati, in particolare i presbiteri. La modalità potrebbe essere quella del contributo personale da parte di ogni singolo sacerdote, contributo che, tenendo conto della circostanze singolari, vorrei fosse particolarmente generoso”. Ricordando la richiesta del vescovo di Bergamo ai suoi sacerdoti di offrire nell’arco di un anno il corrispettivo di tre stipendi mensili, mons. Tremolada afferma che “la situazione patita dalla diocesi di Bergamo è molto simile alla nostra e questo mi ha spinto a valutare l’ipotesi di una simile proposta anche per il nostro presbiterio”. Ma “mi sentirei di lasciare a ciascun presbitero facoltà di decidere in che misura contribuire al fondo che intendiamo costituire – conclude –, raccomandando tuttavia il coraggio dell’alta generosità e offrendo comunque la segnalazione di questa misura come indicazione orientativa”.