Dai Paesi più vulnerabili del mondo 35mila euro all’ospedale Sacco di Milano. A donarli sono stati i beneficiari di progetti promossi dalla Fondazione Avsi, nei suoi quasi 50 anni di storia, che adesso che l’Italia è in difficoltà, pur con una cifra simbolica, ricambiano il sostegno.
“Nessuno si salva da solo”: con questo spirito i 32 Paesi dove Avsi realizza progetti di sviluppo e in emergenza hanno deciso di dare il proprio contributo alla risposta dell’emergenza Covd-19 in Italia. La cifra sosterrà l’acquisto di strumentazione clinica (pannelli di digitalizzazione per radiografie a letto) per la cura dei pazienti positivi al nuovo Coronavirus ricoverati presso il dipartimento di malattie infettive. “Tutti i Paesi in cui operiamo – spiega Giampaolo Silvestri, segretario generale di Avsi – sono stati colpiti dal virus e il nostro staff è impegnato a sostenere le popolazioni già provate da povertà, fame, conflitti. Questa donazione è un messaggio di solidarietà e gratitudine per il nostro Paese. In particolare allo staff dell’ospedale Sacco ci lega un’amicizia di lunga data: i nostri cooperanti sono stati spesso curati proprio al dipartimento di malattie infettive. Inoltre due medici, oggi in prima linea nell’emergenza, hanno lavorato in passato per Avsi”.
Intanto si intensifica e diversifica il lavoro di Avsi sul terreno in Africa, Medio Oriente, Sud America e Caraibi. Oltre a ripianificare i 200 progetti all’attivo, nel rispetto delle misure di contenimento e di prevenzione locali, lo staff di oltre 1.600 persone ha avviato campagne di sensibilizzazione e prevenzione nei quartieri più poveri, la distribuzione di pacchi alimentari e di kit igienici. Allo studio anche l’attivazione di forme alternative di didattica per gli oltre 20 mila bambini sostenuti a distanza da famiglie italiane, che non possono andare a scuola. Sul sito web di Avsi è possibile seguire tutte le attività in costante aggiornamento nei diversi Paesi.