Il “pacchetto di risposta globale” dell’Ue al coronavirus, con aiuti ai Paesi partner nel mondo, prevede differenti tipologie d’azione. Fra le “azioni di risposta alle emergenze” (dotazione 502 milioni), si trovano: un sostegno immediato ai piani di risposta dell’Organizzazione mondiale della sanità e delle Nazioni Unite, nonché all’appello della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa a promuovere la risposta alle emergenze nei Paesi che presentano sistemi sanitari più deboli e in quelli colpiti da crisi umanitarie; un sostegno ai Paesi colpiti, in particolare nei settori della sanità nonché della logistica; un sostegno all’incremento della produzione di dispositivi di protezione individuale. Vi sono poi 2,8 miliardi per “sostenere il sistema della ricerca, il sistema sanitario e il sistema idrico”: sostenere le attività di comunicazione e sensibilizzazione per quanto riguarda le misure di protezione di base volte a impedire la diffusione del virus; sostenere ulteriori ricerche in materia di diagnostica, trattamento e prevenzione e, non appena sarà disponibile un vaccino, accelerarne l’approvazione e sovvenzionare i vaccini e la loro distribuzione nei Paesi vulnerabili; sostenere la parità di accesso ai sistemi sanitari per i migranti, i rifugiati e le comunità di accoglienza.
Con 12,28 miliardi destinati a far fronte alle conseguenze economiche e sociali, l’Ue è impegnata, tra l’altro, a: fornire sostegno diretto al bilancio e finanziamenti agevolati per consentire ai Paesi partner di adottare riforme a favore dello sviluppo socioeconomico e della riduzione della povertà; sostenere il settore privato, soprattutto le piccole e medie imprese e i lavoratori autonomi, mediante garanzie, l’erogazione di liquidità e assistenza tecnica; concedere al settore pubblico prestiti della Banca europea per gli investimenti, in particolare per quanto riguarda le forniture e i dispositivi sanitari.