“Tutto è compiuto” è il titolo della quinta “Lettera settimanale di collegamento” del cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti alla comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve.
Ritrovando tra le sue “vecchie carte” una meditazione che tenne per il Venerdì Santo del 2000, l’anno del “Grande Giubileo voluto e preparato da san Giovanni Paolo II”, il porporato, nell’introdurre la sua lettera, sottolinea quanto l’ultimo ventennio non sia stato tanto “un’epoca di mutamenti”, ma “una vera rivoluzione, che possiamo definire ‘cambiamento d’epoca’. C’è però un fatto che consola e apre alla speranza: Gesù Cristo. Egli è colui che ‘era’, che ‘è’ e che ‘verrà’. E come 20 anni fa, anche oggi, grazie a Dio, al timone della barca di Pietro c’è una guida sicura e forte, il nostro amato Papa Francesco”.
“La mia riflessione – spiega il cardinale – è per orientare a vivere bene il Venerdì Santo. Vi invito perciò a fissare lo sguardo su Gesù inchiodato alla croce. Egli non può più far altro che pendere e soffrire. Anche per noi vengono tali ore, in cui non possiamo far nulla: è un po’ quello che stiamo vivendo in questo periodo di pandemia e non ci resta che perseverare con Dio”.
Per il card. Bassetti, “è sempre l’innocente che soffre per il colpevole. È sempre il seme che deve morire se vuol portare frutto. Neppure a Gesù fu risparmiato nulla di quanto possa chiamarsi miseria umana. Tutto offrì al Padre, con libero atto di accettazione, come sacrificio infinito di lode, di ringraziamento e di espiazione per gli uomini. Soffrì la desolazione e l’abbandono. Lottò e combatté la sua battaglia, fra lacrime e tormenti…”.
In questa “settimana di Passione, in cui abbiamo più tempo che negli altri anni”, “fermiamoci un po’ e guardiamo il Crocifisso: è il luogo del nostro incontro con Dio, del dono della vita, della remissione dei nostri peccati, della nostra giustificazione e santificazione – evidenzia il porporato -. Guardiamo il Crocifisso: è il Signore! Guardiamo il Crocifisso: questo mistero di amore e salvezza! Guardiamo il Crocifisso e ascoltiamo la sua voce: ‘Voi tutti che passate per strada, alzate lo sguardo e vedete se c’è un dolore grande come il mio'”.
Il card. Bassetti conclude la sua lettera citando quattro grandi figure della Chiesa accomunate dall’abbraccio di ciascuno per la vita di croce: Papa Paolo VI, padre Turoldo, don Mazzolari e Francesco di Assisi. Il santo patrono d’Italia, scrive l’arcivescovo, “si è talmente immerso nella meditazione del Crocifisso fino al punto di lasciarsi impressionare e di portare sulla sua carne le stimmate del Salvatore”.