Visita del prefetto di Grosseto, Fabio Marsilio, questa mattina alla Bottega della solidarietà della Caritas diocesana. Una visita, rende noto la diocesi, “per esprimere attenzione, vicinanza, gratitudine per il servizio dei volontari e della Chiesa di Grosseto, che in questo momento difficile ha moltiplicato gli sforzi per rispondere al bisogno di ‘cibo spirituale’ e materiale di tante persone”. Il prefetto è stato accolto nella struttura di via Pisa dal vescovo Rodolfo Cetoloni, dal vicario generale della diocesi, don Paolo Gentili, dal direttore di Caritas, don Enzo Capitani, dal vice Luca Grandi, che da settimane è impegnato nel coordinamento dei volontari, da Loredana Sauna, responsabile del progetto Bottega solidale, e da alcuni volontari di turno, impegnati a preparare i pacchi da distribuire alle famiglie. “Sono saliti a oltre 60 i volontari su cui Caritas diocesana può fare affidamento per portare avanti i servizi di prossimità nei confronti delle famiglie. Passano le settimane e continua a crescere costantemente il numero di coloro che, aderendo all’appello lanciato dal vescovo, si stanno mettendo a disposizione in questo difficile momento per garantire il pieno funzionamento della Bottega della solidarietà”. Prima dell’emergenza coronavirus erano circa 90 le famiglie in stato di bisogno inserite nel percorso della Bottega di Caritas, per poter fare gratuitamente la spesa esercitando il diritto alla scelta; oggi sono più di 200 i nuclei che ricevono gratuitamente la spesa. A contribuire all’Emporio anche molte aziende – soprattutto alimentari – che hanno messo a disposizione prodotti di qualità. Nel solo mese di marzo sono stati 1386 i pasti consegnati ai poveri. La mensa di via Alfieri è chiusa, spiegano dalla diocesi, ma si sposta in strada. Da due settimane volontari si recano ogni giorno in tre punti del capoluogo (piazza della stazione, piazzale del Cottolengo e piazzale de Amicis, dove ha sede il dormitorio) per distribuire i pasti. Di questi pasti, 450 sono stati distribuiti dal 1° al 9 marzo alla Mensa Caritas finché ha potuto restare attiva, il resto sono quelli consegnati nella fase di emergenza. Nello stesso mese di marzo sono state 132 le docce che persone in difficoltà o senza fissa dimora hanno potuto effettuare, in piena sicurezza, con una turnazione ben disciplinata, nel rispetto della normativa vigente. Ad ognuno viene assicurato il cambio di maglietta, slip e calzini nuovi. In queste settimane, sono state 232 le spese (alimenti a lunga conservazione e fresco) consegnate a domicilio su tutto il territorio diocesano. A queste si aggiungono le spese che le singole parrocchie preparano per famiglie del quartiere.