Le strutture sociali a carattere residenziale di “Migrantesliberi” di Andria continuano a garantire i loro servizi essenziali alle oltre 50 persone vulnerabili, persone sole e talvolta con patologie e problemi psichici, dopo le disposizioni ministeriali per il contenimento dell’emergenza coronavirus. Sono ospiti italiani, giovani soli ed emarginati, donne vittime di violenze, uomini, papà separati. A loro non è stato limitato il contatto con l’equipe che ha deciso di continuare a garantire tutti i servizi, nel rispetto delle prescrizioni. “Una scelta dettata dallo spirito di condivisione e dall’indole altruista soprattutto nei confronti dei più deboli che, a maggior ragione, in questo particolare periodo hanno bisogno di maggiori attenzioni per non gravare ulteriormente sulla già comprovata sanità pubblica”, si legge in una nota.
Gli operatori e i volontari della comunità “Migrantesliberi”, all’interno delle varie case famiglia, si sono trovati a organizzare nuove attività ludico ricreative, favorire scambi, interazioni e far comprendere la gravità dell’emergenza al fine di ottenere collaborazione da parte degli ospiti ed annullare, o quanto meno limitare al minimo, i nervosismi che possono insorgere quando si è costretti a stare troppo tempo tra le mura domestiche. “Affrontare con serenità le difficoltà del tempo sospeso dalla pandemia ci mette nella condizione di conoscere meglio l’altro e tessere relazioni umane di grande valore”, commenta don Geremia Acri, volontario Migrantesliberi.