Nell’Instant Report Covid-19 dell’Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari – Altems dell’Università Cattolica (Facoltà di Economia, campus di Roma) sull’andamento della diffusione del Sars-Cov-2 a livello nazionale e in 4 Regioni italiane, il secondo modello analizzato è quello “centrato sull’ospedale”. Un modello che si caratterizza, a differenza del “modello Veneto”, per incidenza di tamponi effettuati sulla popolazione leggermente inferiore al gruppo precedente, in Regione Lombardia pari a 1.14% e in Regione Lazio pari a 0,59%; crescita dei posti letto in terapia intensiva minore del 50%; maggiore ricorso all’ospedalizzazione che riguarda in media il 50% dei positivi in Lombardia e Lazio; minore incidenza dell’uso delle terapie intensive per i pazienti una volta giunti in ospedale, intorno al 10-13%. “In presenza di medesime linee di indirizzo emanate a livello nazionale, le Regioni sembrano aver adottato modelli assistenziali diversi – afferma Cicchetti -. Questo ha portato Veneto ed Emilia Romagna a orientarsi verso una gestione territoriale e domiciliare, con il Veneto che si caratterizza per una ricerca proattiva di casi ‘positivi’. Lombardia e Lazio hanno confermato la loro vocazione ‘ospedaliera’, pur trovandosi ad affrontare emergenze di una intensità assolutamente non comparabile”.