“Il mistero della croce del Signore è mistero di gloria, di speranza, di rinnovamento di ogni cosa. Le fatiche di questi giorni, vissute con fede e generosità grandi, ci apriranno la porta a una più vera e lieta partecipazione alla novità di Cristo, anche per la nostra vita di presbiteri”. Lo ha scritto il vescovo di Crema, mons. Daniele Gianotti, in una lettera ai sacerdoti della diocesi attraverso la quale comunica indicazioni e disposizioni per la Settimana Santa e la Pasqua.
Facendo riferimento al Decreto della Congregazione per il Culto divino e agli Orientamenti della Cei, il vescovo sottolinea come sia “doveroso osservarli, in uno spirito di comunione che è sempre un bene per la Chiesa e anche per la comunità umana nel suo complesso, specie in questo tempo difficile”.
Riguardo alla confessione pasquale che “le restrizioni in atto rendono estremamente difficile”, il vescovo esorta i sacerdoti ad invitare “i nostri fedeli a compiere un atto di profonda contrizione e a scegliere un gesto di penitenza che in qualche modo ripari al male commesso e rafforzi la volontà di servire il Signore, impegnandosi poi a confessarsi personalmente non appena ciò sarà possibile”. Per le celebrazioni della Settimana Santa e di questa Pasqua così “anomala”, il vescovo suggerisce di aiutare “i fedeli a non ‘esaurire’ le celebrazioni pasquali nella visione di ciò che viene trasmesso in televisione o con altri mezzi di comunicazione: sollecitiamo quanto più possibile anche momenti di preghiera e celebrazione in casa”. Mons. Gianotti dispone poi che “si sospenda per la Domenica delle Palme la distribuzione degli ulivi benedetti; questo gesto potrà essere riproposto, in forme che valuteremo, una volta terminata l’emergenza”. Per quanto riguarda invece il contributo al Fondo di solidarietà per le famiglie bisognose proposto nella Messa crismale, “d’intesa con la Caritas, stiamo cercando di definire una modalità di aiuto e solidarietà per categorie di persone particolarmente bisognose”. Al Giovedì Santo, la messa nella Cena del Signore andrà celebrata senza il rito della lavanda dei piedi; al termine, il vescovo propone che “i parroci escano per le vie del paese portando il Santissimo Sacramento, facendo in modo che i fedeli possano seguire dalle finestre o dalle porte di casa, e compiere così un gesto di adorazione”. Analogo gesto può essere fatto il giorno successivo, Venerdì Santo, alla fine della celebrazione della Passione uscendo per le vie del paese con la Croce.
La Veglia pasquale verrà celebrata esclusivamente nelle chiese cattedrali e parrocchiali, rinviando gli eventuali battesimi e mantenendo solo il rinnovo delle promesse battesimali. “Proponiamo ai fedeli di accendere un lume alla finestra nell’ora della celebrazione della Veglia, a richiamo del lumen Christi che illumina la notte pasquale”, l’invito. Nella Domenica di Pasqua, poi, le messe verranno celebrate come nelle domeniche scorse, a porte chiuse, “segnalando però a lungo e festosamente, col suono delle campane, l’annuncio della risurrezione”. “Mentre rinnovo a tutti voi la mia profonda riconoscenza per il vostro ministero generoso e reso quanto mai difficile da tutte le limitazioni che stiamo vivendo, vi auguro di vivere i giorni santi che ci attendono e la celebrazione della Pasqua, chiedendo la grazia di una profonda conformazione al Signore Gesù – conclude il vescovo – Dio vi benedica! E pregate anche per me, se potete”.