La Commissione episcopale speciale per l’ecologia e le attività minerarie integrali (Ceem) della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (Cnbb) sottolinea, in una nota, la preoccupazione per il fatto che il settore minerario in Brasile non abbia interrotto le sue attività di fronte alla diffusione del coronavirus. Questo fatto, secondo la nota, “mette a rischio la vita dei lavoratori e degli operatori delle miniere”, nonché dei lavoratori delle attività terziarie connesse alle industrie estrattive.
Si legge nella nota: “Condanniamo le azioni del governo federale, come l’ordinanza n. 135/Gm del 28 marzo 2020 del ministero delle Miniere e dell’Energia, che autorizza il settore a mantenere le sue attività, non rispettando le linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità, che vengono assunte in tutto il mondo. Inoltre, se confrontiamo le regole che limitano le attività non essenziali, non vi è dubbio che la catena di produzione del settore minerario non si qualifichi come essenziale ai sensi del decreto 10.292/2020. Una semplice ordinanza pubblicata dal ministro delle Miniere e dell’Energia non ha alcuna legittimità nel fornire un’interpretazione più flessibile rispetto alle norme restrittive del decreto”.
La Commissione sottolinea anche che, secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro, “l’estrazione mineraria è un settore estremamente malsano; la stragrande maggioranza delle città minerarie ha un alto tasso di cancro, malattie respiratorie e contaminazione, rendendo così ancora più fragile la resistenza delle persone alle conseguenze del contagio del virus”.