“Siamo di fronte ad un cambiamento d’epoca: alla fine di questa esperienza non saremo più gli stessi! Ma già ci stiamo accorgendo che in questi giorni tragici si sono moltiplicate le iniziative di operosità, di solidarietà e di carità fraterna”. Lo scrive il vescovo di Concordia-Pordenone, mons. Giuseppe Pellegrini, in una lettera alla diocesi, in vista delle feste pasquali in tempo di Coronavirus. “Una Pasqua funestata dal Coronavirus, che nessuno di noi ha mai conosciuto sinora e che ci chiede di sentirci uniti, nonostante le distanze e le separazioni. Uniti a quanti sono in prima linea durante questa emergenza”. Una Pasqua che “sarà per noi come la Pasqua che ha vissuto Gesù, dentro la casa, con i suoi amici più cari”, evidenzia il presule. “La vivremo così anche noi, quest’anno, in famiglia, attorno alla tavola”. Quindi, l’invito a “restare in casa come attenzione alla salute e al bene comune”. Mons. Pellegrini la considera “una preziosa occasione per riscoprire il significato più vero della Pasqua che è la festa della famiglia”. “Riscopriamo la gioia e la bellezza della preghiera in famiglia!”. Ricordando la possibilità di “vivere la Pasqua nelle celebrazioni della diocesane che presiederò e in quelle delle vostre parrocchie”, il presule evidenzia che “gli strumenti di comunicazione che la nostra epoca ci consegna ci permetteranno di partecipare, seppur da casa, ai riti della Settimana Santa”: “Saranno celebrazioni diverse da quelle a cui eravamo abituati, più sobrie ed essenziali, vissute con pochi segni e senza assemblee, in questo tempo che ci chiede di saper rinunciare”.