“Vi raccomando una peculiare ‘sensibilità’ nell’affrontare questo tempo solenne e triste. Siamo, infatti, alla vigilia della Settimana Santa più vuota di tutta la nostra vita: niente santi, confraternite, processioni, ‘uffici’ e funzioni religiose nelle chiese, negli altri luoghi di culto tradizionali, per le strade”. A scriverlo ai fedeli,
annunciando anche le celebrazioni del Triduo pasquale e della domenica di Pasqua, è mons. Vincenzo Bertolone, arcivescovo di Catanzaro-Squillace. “Con Maria Addolorata dobbiamo contemplare Gesù Risorto, con la certezza che la morte non è l’ultima parola, e con la Chiesa dobbiamo alzare lo sguardo verso il cielo, contemplando Maria Assunta nella gloria di suo Figlio, con tutti i santi conosciuti e sconosciuti, fidenti che la sofferenza innocente dei malati e dei morenti, unita alla sofferenza redentrice di Gesù, aprirà loro la porta del cielo”. Mons. Bertolone celebrerà “i riti della Settimana Santa senza concorso di popolo” nella basilica dell’Immacolata: Domenica delle Palme, alle 11, “verranno benedetti i rami di ulivo dei presenti e non vi sarà altra forma di distribuzione dei rami”. Il Giovedì Santo, alle 18, verrà omessa la lavanda dei piedi e “al termine l’Eucaristia non sarà riposta in una cappella ornata per l’adorazione, ma sarà conservata nel tabernacolo”. Venerdì Santo, alle 18, “durante la celebrazione verrà inserita un’invocazione speciale nella preghiera universale per la pandemia da coronavirus”; “nell’adorazione della croce, i presenti si astengano dal baciarla e manifestino la loro venerazione con altro gesto”.
Mons. Bertolone evidenzia che “non potranno svolgersi le tradizionali ‘Via Crucis’ e altre manifestazioni di venerazione della Croce”. Sabato Santo, “si ometterà la benedizione del fuoco, non verranno celebrati i sacramenti dell’Iniziazione cristiana e quindi non sarà benedetto il fonte; l’accensione del cero avverrà con il rito del lucernario; dopo la benedizione dell’acqua lustrale, verranno rinnovate le promesse battesimali; l’annuncio pasquale, la liturgia della Parola e la liturgia eucaristica si svolgeranno come previsto nel Messale romano”. Domenica di Pasqua alle 11, “si invitano tutte le chiese a suonare a festa le campane alle 12, come segno di annuncio della vittoria di Cristo sulla morte, di speranza per chi vive in questo tempo di sofferenza e di comunione fra tutte le comunità dell’arcidiocesi”.