“È complesso, in tempi di coronavirus, portare avanti le attività di carità, fatte di contatto diretto, ascolto e incontro con le persone, ma mettiamo il nostro impegno per mantenere i servizi”. È la testimonianza rilasciata al Sir da Marco Toti, direttore della Caritas diocesana di Frosinone-Veroli-Ferentino, che in queste ore guida il lavoro di parrocchie e volontari, tra bisogni preesistenti e nuove richieste di aiuto. “Pur dovendoci distanziare fisicamente, è attivo il centro di ascolto – racconta –. I pasti nella mensa diocesana sono da asporto. Riforniamo di alimentari per i poveri parrocchie e comunità, che continuano ad essere molto attive ma sono rimaste senza scorte. La quinta domenica di Quaresima è dedicata a una raccolta diocesana di viveri, ma quest’anno non è stato possibile farla. Il target più esposto sono quelli che vivevano di lavoro irregolare e ora non hanno entrate né tutele. Molte giovani famiglie, con contratti parziali, si rivolgono a noi per la prima volta”. La Caritas diocesana ogni settimana riceve dall’Unione europea e distribuisce nel basso Lazio due tir di frutta e verdura. Ora, sta rafforzando la cooperazione con altre realtà ecclesiali, come la cooperativa Diaconia, che recapita cibo e medicinali agli anziani, e con Protezione civile, Comuni e Asl. “Ospitiamo in una struttura della diocesi a Veroli persone che devono fare la quarantena. A Casamari sosteniamo l’ospitalità dei volontari della Misericordia di Monte San Giovanni Campano. Ora, con l’ordinanza che dà ai Comuni risorse per il sostegno alimentare alle famiglie povere, siamo a disposizione come ente del Terzo settore”, conclude Toti.