“Se sperimentiamo in questi giorni il bisogno di essere informati, chi meglio dei giornalisti può assolvere a questo compito, mettendosi a disposizione dell’interno territorio nazionale?”. Così l’arcivescovo di Matera-Irsina, mons. Giuseppe Caiazzo, in un videomessaggio ai giornalisti attraverso il quale esprime la propria gratitudine per il servizio durante l’emergenza sanitaria per la diffusione del Covid-19. “Abbiamo bisogno di essere aiutati a remare insieme, come ci chiede Papa Francesco, con un messaggio che coinvolga anche i non credenti”, prosegue il presule che definisce i giornalisti “uomini scelti per parlare e informare altri uomini spesso smarriti”. L’auspicio di mons. Caiazzo si fa preghiera, perché gli operatori della comunicazione in questi giorni continuino a comunicare “con intelligenza e saggezza”, siano capaci di “raccogliere e intrecciare fonti di giustizia e verità, bandendo ogni forma di superficialità” e “spinti dal desiderio del bene comune, siano strumento di parola, voce di chi non ce l’ha, per farsi storia in questa umanità sofferente e smarrita, bisognosa di essere rialzata”. Il messaggio dell’arcivescovo contiene poi un pensiero per la famiglia del bambino di tre anni trovato morto nei giorni scorsi nel fiume Bradano a Metaponto – “Vogliamo stringerci attorno a loro perché il loro dolore ci appartiene e colpisce tutta la comunità”, dice mons. Caiazzo – e per tutte le famiglie con persone contagiate dal coronavirus, in particolare nel Comune di Irsina, dichiarato zona rossa, e in tutti gli altri comuni dell’arcidiocesi.