Mentre la pandemia del coronavirus colpisce anche l’Uruguay, dove nel fine settimana c’è stato il primo decesso, a fronte di oltre trecento contagi, i leader della religione ebraica e delle varie confessioni cristiane si sono riuniti per dare un messaggio di speranza alla popolazione, attraverso un videomessaggio girato in Plaza Independencia, a Montevideo.
L’arcivescovo di Montevideo, il cardinale Daniel Sturla, ha invitato a guardare oltre e a essere uniti “di cuore in cuore”. Quindi il gran rabbino della Comunità ebraica della capitale, Max Godet, ha ribadito con forza l’indicazione di rimanere a casa e di seguire le indicazioni delle autorità, invitando nel contempo a valorizzare la famiglia.
“Vi invitiamo a fare gesti di amore compassionevole e utile”, suggerisce Daniel Genovesi, vescovo della Chiesa anglicana dell’Uruguay. E il rabbino della Nuova Congregazione Israelita dell’Uruguay, Daniel Dolinsky, ha espresso gratitudine per il personale sanitario e coloro che stanno lavorando in questo momento. La notte oscura finirà, ha aggiunto, la luce arriverà e godremo di nuovo la vita.
Pedro Lapadjian, pastore della Chiesa evangelica armena, si è concentrato sulla preghiera e sul dialogo con Dio, che perdonerà i peccati e guarirà la terra. Il vescovo Arturo Fajardo, presidente della Conferenza episcopale dell’Uruguay, ha espresso una preghiera e un augurio di pace.