“Alla pandemia del virus vogliamo rispondere con la universalità della preghiera, della compassione, della tenerezza. Rimaniamo uniti. Facciamo sentire la nostra vicinanza alle persone più sole e più provate”: i francescani di Siria fanno proprie queste parole del Papa, all’Angelus dello scorso 22 marzo, e da Maaloula, una delle città che ha sofferto di più in questo conflitto oramai decennale, rilanciano la preghiera del Padre Nostro in aramaico.
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A Maaloula, infatti, risiede una delle più antiche comunità cristiane che ancora parla la lingua usata da Gesù, l’aramaico. “Anche in questo momento di emergenza generale – affermano da Ats, l’ong della Custodia di Terra Santa – siamo insieme ai francescani in Siria per continuare a sostenere le comunità cristiane antiche di questo Paese, lacerato da interminabili conflitti”. Ats da tempo è impegnata a sostenere le opere e le iniziative dei francescani della Custodia di Terra Santa, da quasi otto secoli presenti in Israele, Territori Palestinesi, Giordania, Siria, Egitto e nelle isole di Cipro e Rodi. Per contribuire: https://www.proterrasancta.org/.