Mercoledì scorso un gruppo di sacerdoti delle “villas de emergencia”, i quartieri poveri periferici di Buenos Aires, e delle zone popolari della “Grande Buenos Aires” ha incontrato il presidente dell’Argentina Alberto Fernández, per fare presente la precaria situazione dal punto di vista igienico-sanitario, sociale ed economica che si vive, in relazione all’emergenza Covid-19.
In un clima di ascolto e dialogo, riferisce l’ufficio stampa che segue la realtà dei cosiddetti “curas villeros”, si è parlato di come la pandemia viene vissuta nei quartieri popolari, dell’impatto della quarantena e delle sue conseguenze nei quartieri, in cui la rete è essenzialmente basata sulla comunità, e delle difficoltà vecchie e nuove che stanno emergendo in questo contesto.
I sacerdoti hanno posto interrogativi e fatto denunce su alcuni punti: come accogliere e assistere le persone anziane, restando nei rispettivi quartieri; la necessità di rafforzare il piano alimentare fornito dalle parrocchie e dalle Caritas; la diffusa precarietà abitativa.
Quando hanno concluso l’incontro, richiesto dallo stesso presidente Fernández, i sacerdoti hanno affermato che “il presidente si è reso disponibile, e noi pure, per affrontare nel modo migliore questa pandemia che coinvolge tutti noi”. Hanno partecipato all’incontro il vescovo ausiliare Gustavo Carrara e i sacerdoti Lorenzo De Vedia, Juan Isasmendi, Eduardo Drabble, Nicolás Angelotti, Carlos Olivero, José María Di Paola.