“In merito alle dichiarazioni rilasciate agli organi di stampa del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, è opportuno precisare che – contrariamente a quanto da lui sostenuto – sono stati consegnati, alla Regione Campania, fino ad oggi, circa un milione di dispositivi. Nel dettaglio, si tratta 788.600mila mascherine, circa 99mila ffp2 e ffp3, 109mila guanti in lattice, oltre 3.000 dispositivi – tra camici chirurgici, copriscarpe e visiere di protezione – e 15 ventilatori per terapia intensiva e sub-intensiva”. Lo si legge in una nota diffusa oggi dal Dipartimento della Protezione civile. “È in corso un lavoro incessante che, anche grazie all’approvazione del Decreto ‘Cura Italia’, sta dando segnali di risposta concreta anche in termini quantitativi che aumenteranno giorno dopo giorno”.
In realtà, ieri il presidente della Regione Campania aveva inviato agli organi di stampa un comunicato con la lettera inviata ieri mattina al presidente del Consiglio, al ministro della Salute, al ministro degli Affari regionali e al ministro per il Sud, in cui denunciava una sottovalutazione della crisi al Sud legata al coronavirus: “I prossimi dieci giorni saranno da noi un inferno. Siamo alla vigilia di una espansione gravissima del contagio, al limite della sostenibilità. La prospettiva, ormai reale, è quella di aggiungere alla tragedia della Lombardia quella del Sud. Per noi è questione di ore, non di giorni. Abbiamo fatto con migliaia di operatori, sforzi giganteschi per poter reggere. Ma non si può scavare nella roccia con le mani nude. Dobbiamo registrare il fatto che dal punto di vista delle forniture essenziali per il funzionamento dei nostri ospedali, in queste settimane da Roma non è arrivato quasi nulla. Il livello di sottovalutazione è gravissimo. Non si è compreso che gli obiettivi strategici sono due: contenere il contagio al Nord; impedire la sua esplosione al Sud. In queste condizioni, ci avviamo verso una tragedia doppia”, ha scritto De Luca, denunciando: “Dopo aver creato decine di posti letto nuovi per la terapia intensiva, rischiamo di non poterli utilizzare per mancanza di forniture essenziali. Zero ventilatori polmonari; zero mascherine P3; zero dispositivi medici di protezione. A fronte di un impegno ad inviare in una prima fase 225 ventilatori, sui 400 richiesti, e 621 caschi C-PAP, non è arrivato nulla”.
Oggi la risposta della Protezione civile.