“Mentre Londra si uniforma all’Europa sulle restrizioni sanitarie, anche al di là della Manica riecheggia il whatever it takes, (fare tutto il necessario) per far fronte ai contraccolpi economici della pandemia. Lo ha promesso il cancelliere dello Scacchiere, Rishi Sunak, che, in conferenza stampa con il primo ministro, ha lanciato un pacchetto da 350 miliardi di sterline di crediti garantiti dal governo”. È uno dei commenti offerti dall’Ispi, Istituto per gli studi di politica internazionale (www.ispionline.it), a proposito della risposta britannica al coronavirus. “Paradossale – vi si legge – che sia proprio il governo di Johnson, acceso sostenitore del libero mercato, a dover schierare in emergenza un ‘bazooka’ composto di aumenti dei sussidi sociali e del più grande programma di sostegno pubblico alle imprese mai varato nel Regno Unito. Tra le misure adottate da Sunak, anche l’introduzione di una cassa integrazione straordinaria e la copertura statale per l’80% dei salari dei lavori dipendenti che perderebbero il lavoro a causa della pandemia”. Ispi insiste: “Ironia della sorte o no, ad appena cento giorni dalla sua rielezione, il premier conservatore, chiamato a ‘fare la Brexit’ e tagliare le tasse, si trova ad aumentare la spesa pubblica e ad ampliare la presenza dello Stato nell’economia. Uno scenario inimmaginabile fino a poche settimane fa”.