“Carlo Casini ha speso il suo impegno e la sua vita soprattutto per difendere quella dei più fragili, innocenti e indifesi: i nascituri. ‘Il bambino non nato – diceva citando santa Madre Teresa – è il più povero dei poveri’”. Così il card. Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, ricorda fondatore del Movimento per la vita, morto oggi a Roma.
“Dalla nascita, a Firenze, del primo Centro di aiuto alla vita e dalla fondazione del Movimento per la vita, è scaturita un’abbondante fioritura di attività a supporto delle mamme in difficoltà”, il tributo di Betori, evidenziando come siano state “iniziative che hanno consentito di nascere a decine di migliaia di bambini e hanno promosso in Italia e in Europa la cultura della vita”.
“È scomparso un uomo impegnato nella società, nella cultura, nella politica, figura di rilievo del cattolicesimo italiano”, prosegue il cardinale, sottolineando come “da magistrato, parlamentare e eurodeputato Casini non ha mai mancato di affermare con convinzione e determinazione l’importanza della difesa dei diritti dell’uomo, della famiglia e della vita sin dall’origine: un impegno che traeva forza in lui dalle sue profonde radici cristiane, ma portato avanti su un piano di ragione e di civiltà, aperto al confronto con tutti, nella consapevolezza di promuovere valori universali”.
Come segretario generale della Cei, Betori ha avuto “l’opportunità di poter sostenere a nome dell’episcopato italiano il suo impegno per la vita. Ricordo in particolare la campagna ‘UnoDiNoi’, che voleva portare al Parlamento europeo i diritti del concepito”. “Poi – aggiunge l’arcivescovo – qui a Firenze l’ho ritrovato come prezioso consigliere e amico, ahimè sempre più segnato dai problemi di salute, ma vigile fino all’ultimo nella sua missione a difesa del ‘più povero dei poveri’”. “Ora dobbiamo essere capaci di raccogliere una impegnativa eredità di ‘parresia’ di pensiero e di azione, nella rettitudine e nella dedizione”, conclude Betori, auspicando che “la sua azione ispiri l’opera di politici, giuristi, intellettuali e operatori sanitari a tutela della vita umana, dal concepimento alla morte naturale, e sia di stimolo perché non venga mai negata la dignità di ogni essere umano, a partire dal più fragile e indifeso”.