Un primo caso confermato di Covid-19 sull’isola di Lesbo e “la crisi umanitaria sulle isole greche rischia di essere una questione di salute pubblica per la quale occorre trovare una risposta europea immediata”. Lo scrive oggi Juan Fernando López Aguilar, presidente del Comitato per le libertà civili del Parlamento europeo, in una lettera al commissario europeo per la gestione delle crisi Janez Lenarcic. Sono 42mila i richiedenti asilo ammassati nei campi d’accoglienza dove il rischio contagio è altissimo se non si mette in moto “un’urgente evacuazione preventiva”. All’hotspot di Moria sono stipate 26mila persone attualmente e lo spazio di accoglienza è per 3mila. Molte le persone che già si trovano in precarie condizioni di salute. “Non vi è alcuna possibilità di isolamento o di distanze, né condizioni igieniche adeguate”. Limitatissima anche la capacità del personale medico e delle organizzazioni umanitarie; sei i letti di terapia intensiva disponibili sull’isola di Lesbo, per i residenti nei campi e per quelli locali. “Se l’Ue non adotterà provvedimenti immediati, la situazione sulle isole greche diventerà ingestibile con il rischio di numerosi decessi”, avverte Aguilar. Le misure proposte sono: evacuare la popolazione a rischio (over 60 e coloro che hanno altre patologie), aumentare la collaborazione con i sistemi sanitari nazionali e le risorse economiche, ricollocare soprattutto i bambini.