“In questo tempo di Coronavirus, si può ancora guardare al futuro con speranza e gioia. Dobbiamo, purtroppo, ammettere che siamo sempre meno abituati a sperare. Come se la speranza si fosse offuscata. E così viviamo da oppressi e sconsolati. In questo modo perdiamo l’abitudine di alzare il volto verso Dio. Lui ci vuole ricchi di speranza”. Lo ha detto l’arcivescovo di Agrigento, il card. Francesco Montenegro, commentando il Vangelo del giorno per il settimanale diocesano “L’Amico del Popolo”. Rileggendo un brano del profeta Isaia, il cardinale indica la speranza come “la lampada che illumina la vita”. “Se credessimo davvero che la gioia che Dio promette è possibile – ha aggiunto -, saremmo più lieti e liberi dalle cose e meno affannati per ciò che possiamo avere o non avere, trovare o perdere, incontrare o smarrire. Non la faremmo più dipendere dalle realtà che non sono Dio. Questa è stata la saggezza dei santi”. Dall’arcivescovo l’invito a “lavarsi in questa speranza” per “vivere in un modo nuovo”, “più libero e semplice, fraterno e generoso”.