Coronavirus Covid-19: mons. Nosiglia (Torino) ai sacerdoti, “siamo pastori e padri, vivere questo dono stando accanto a chi soffre”

Mons. Cersare Nosiglia, arcivescovo di Torino

È soprattutto ai preti – chiamati a un “ministero” simile a quello di medici, infermieri, psicologi – che l’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, si rivolge con una lettera diffusa oggi nella quale scrive: “Siamo pastori. Gesù ci ricorda che il buon pastore di fronte al lupo non ha paura e non fugge come un mercenario ma difende il suo gregge”. L’arcivescovo di Torino ricorda: “Siamo padri. E ora è il momento di vivere questo dono che abbiamo ricevuto e forse non abbiamo mai considerato abbastanza. Manifestiamo, dunque, la nostra paternità non escludendo alcuno dal nostro amore e dalla nostra preghiera, ma soprattutto aiutando le persone e famiglie che sono più in difficoltà. Infondiamo coraggio a chi ha subito o sta ancora lottando con la malattia e sosteniamo la sua fede e la fiducia nel Signore”.
Nosiglia, quindi, ricorda anche che i preti sono “amici” e che oggi sono “chiamati a fare un passo in più” e considerarsi quindi “veramente amici di tutti secondo l’invito di Gesù che ci dice: ‘Non c’è amore più grande di chi dà la vita per i suoi amici’”. Da qui l’indicazione: “La vita che possiamo donare è la nostra serenità, fiducia e speranza nel Signore, che siamo chiamati a infondere nelle persone”.
L’arcivescovo, quindi, ammette: “Anche per noi la solitudine, i dubbi, la paura sono amaro pane quotidiano”. E aggiunge: “Non possiamo ignorare tali fragilità e sofferenze e non dobbiamo nasconderle. Infatti, è a cominciare da questa prospettiva che testimoniamo la ricchezza dei doni del Signore: la fede e la speranza; ed è da qui che siamo chiamati a valorizzare le nostre risorse: la fortezza, la temperanza…”.
Mons. Nosiglia, dopo aver ringraziato tutto il clero nelle sue varie funzioni, conclude scrivendo: “Il virus passerà, ne siamo certi; e tante saranno le tragedie che si porterà dietro ma ci darà modo di riflettere profondamente sul nostro stile di vita, sul dare importanza a ciò che conta veramente rispetto a tante altre cose ritenute necessarie e in realtà superflue e secondarie”.

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