“Guardando all’Eucaristia, che ha lasciato in Ferrara un segno concreto corporale e spirituale, vogliamo vivere in questa settimana un Triduo di preghiera il 27, 28, 29 marzo”. Lo scrive l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, mons. Gian Carlo Perego, nella sua lettera quaresimale sul Miracolo Eucaristico di Ferrara. “Una preghiera per la nostra Chiesa ferita e privata dalla partecipazione dei fedeli all’ Eucaristia per un male che colpisce gli incontri, i legami, gli affetti – aggiunge il presule −. Una preghiera per i malati, perché ritrovino presto la guarigione”. E, ancora: “Una preghiera per i medici e gli operatori sanitari che toccano con mano, ogni giorno, con ammirevole dedizione, la sofferenza e anche il limite della scienza oggi. Una preghiera per e con le nostre famiglie, segnate da un’incertezza grave”. L’arcivescovo indica che “la preghiera al Prodigioso Sangue di Cristo potrà essere fatta personalmente a casa, in famiglia, nella visita individuale al Ss. Sacramento in chiesa”. “La nostra preghiera potrà essere ‘mia e vostra’ insieme, dalla basilica-santuario del Prodigioso Sangue e dalle nostre case, venerdì 27 marzo, quando, a porte chiuse, compirò il pio esercizio della Via Crucis in S. Maria in Vado e domenica 29 marzo, quando celebrerò la Messa, sempre a porte chiuse, dal Santuario del Miracolo Eucaristico nella Basilica di S. Maria in Vado”. “Sarà un modo concreto di ‘fare chiesa’ a partire dall’Eucaristia – conclude l’arcivescovo -. Sarà un modo per costruire fraternità, essere ‘un cuor solo e un’anima sola’, in questo tempo di lontananza e di sofferenza, per testimoniare la nostra speranza”.