Coronavirus Covid-19: mons. Tisi (Trento), “stanno avvenendo miracoli di vicinanza, solidarietà e accoglienza”

“L’ora che stiamo attraversando è segnata dal completo annebbiamento della vista; sotto il peso degli avvenimenti di questi giorni, ansiosamente mendichiamo il senso del dramma che ci avvolge”. Lo ha detto l’arcivescovo di Trento, mons. Lauro Tisi, nella messa nella cattedrale a porte chiuse, celebrata ieri, in cui ha ricordato le vittime dell’epidemia, in particolare i due frati cappuccini Gianpietro Vignandel e Bernardo Maines.
Nell’omelia, il presule ha invitato a soffermare lo sguardo sul Viandante di Nazareth: “Pur non richiesto, egli impasta del fango con polvere e saliva, lo stende sugli occhi del cieco e gli restituisce la possibilità di vedere. Fango e saliva ci raccontano Dio che si ‘sporca le mani’ con l’uomo e un uomo che, a sua volta, ha la possibilità di ‘toccare’ Dio”. Il presule ha contrapposto il “Dio dei farisei” che definisce “imbarazzante” perché “schiavo di osservanze e dettagli” al “Figlio dell’uomo, bellissimo nome con cui Gesù si presenta” e che “conosce le lacrime, la paura e l’angoscia, frequenta le stanze del dolore e della sofferenza, si ferma per sollevare e guarire”. “In questa nostra dolorosa notte, abbiamo bisogno di questo Dio – ha riconosciuto l’arcivescovo – pronto ad accogliere affanno e lacrime. Un Dio dalla nostra parte, Lui, uomo dei dolori che ben conosce il patire”.
Infine, mons. Tisi ha ricordato che, “nel dramma di questi giorni, stanno avvenendo autentici miracoli di vicinanza, di solidarietà, di prossimità e accoglienza che ci permettono di guardare con speranza al domani”. “Non impediamo a questi segni di speranza di sorprenderci”, ha concluso.

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