Coronavirus Covid-19: card. Bassetti, “tempesta che può essere vinta con preghiera, carità e obbedendo a quanto chiestoci”

“Purtroppo siamo nel cuore di una tempesta, ormai così vasta, che solo può essere vinta con tanta preghiera e carità, obbedendo a ciò che, per il bene di tutti, ci viene chiesto”. Così l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, il card. Gualtiero Bassetti, nell’omelia della messa celebrata ieri, senza partecipazione di popolo, nella cappella di Sant’Onofrio della cattedrale di Perugia, riferendosi alla pandemia di Coronavirus.
Dal presule un pensiero particolare agli infermieri, ai medici, a tutti i gli operatori sanitari, ai sacerdoti. “Voi, carissimi, in questi giorni state prestando le vostre mani a Dio. La vostra scienza, il vostro cuore è al servizio del prossimo – ha detto il cardinale −. Per questo non finirei mai di benedirvi e di pregare per quello che state facendo, rischiando per primi la vita”. Il pensiero dell’arcivescovo è rivolto anche per “tutti coloro che il Signore ha chiamato a sé, in totale solitudine, senza una carezza, senza un bacio, senza una preghiera dei loro cari, coloro che non hanno potuto nemmeno accompagnarli al cimitero. Ma io sono certo che al capezzale di ciascuno c’era Gesù, che continuamente sta vicino a chi è in agonia”.
Commentando il Salmo 22, il cardinale ha ricordato ai fedeli che esso “esprime tutta la tenerezza del nostro Dio”. Guardando a “quanto stiamo vivendo proprio in questi giorni”, il card. Bassetti ha ribadito che “il Signore è davvero con tutti noi: sentiamolo vicino!”. L’omelia del porporato ha poi toccato l’impossibilità per i fedeli di partecipare fisicamente alla messa in chiesa, in questi giorni. “In un certo senso – ha evidenziato l’arcivescovo –, è la madre Chiesa che vi viene a trovare a casa vostra, nelle vostre famiglie. Ogni famiglia fondata sull’amore di Gesù e sul sacramento del matrimonio, è una ‘piccola Chiesa domestica’. La Chiesa non è soltanto in cattedrale, ogni vostra famiglia è Chiesa domestica. Ecco allora l’occasione, anche se forzata, di vivere le relazioni, di dialogare e di educarsi a vicenda. Nella vita di tutti i giorni, spesso per un motivo o per un altro, manca questa relazione, non c’è più tempo per il dialogo nelle nostre famiglie, per un sorriso; è tutto un correre”. Infine, l’invito a recuperare “i rapporti fra genitori e figli, con i nonni, fra fratelli”.

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