“Con cuore libero e ardente mi dispongo a dirigermi verso Orvieto-Todi e con entusiasmo sincero continuo ad accompagnare la ‘famiglia grande e bella’ dell’Ac, la quale, come ha ricordato Papa Francesco a cui assicuro fedele obbedienza a nome di tutta l’associazione, è ‘un dono e una risorsa per il cammino della Chiesa in Italia’”. Lo scrive mons. Gualtiero Sigismondi nel suo messaggio all’Azione Cattolica, in seguito alla sua conferma ad assistente ecclesiastico generale. “Nell’arco di pochi giorni il Santo Padre, confermandomi per un ulteriore triennio nel servizio di assistente ecclesiastico generale di Ac, mi ha chiesto di spostare i ‘paletti’ della mia tenda dalla diocesi di Foligno a quella di Orvieto-Todi. In entrambe le circostanze non ho indugiato a dire il mio ‘Fiat’, ma ho avuto bisogno di qualche pausa di silenzio per intonare il Magnificat”. Soffermandosi sul trasferimento da Foligno a Orvieto-Todi, il vescovo afferma che “mi fa sperimentare che obbedire significa partire e partire vuol dire un po’ morire; la conferma come assistente generale mi invita a riconoscere che l’obbedienza non restringe ma allarga l’abbraccio”. “Le lacrime che l’obbedienza chiede, se distillate dalla gratitudine, accreditano il servizio pastorale con il dono di sé”. Rivolgendosi al presidente di Ac, Matteo Truffelli, e al collegio degli assistenti nazionali, mons. Sigismondi esprime “profonda riconoscenza”. E rivolge il pensiero alle associazioni diocesane di Ac che sono in prima linea nella lotta al Coronavirus: “La presente apprensione si trasformi in gioioso ringraziamento”.