Coronavirus Covid-19: mons. Ricchiuti (Pax Christi), “solidarietà e riduzione spese militari utilizzando i fondi per rafforzare sanità e scuola”

“Il 18 marzo avrei dovuto essere ad Alessano, la città dove nacque don Tonino Bello, 85 anni fa. Oggi è, in un modo e luogo diversi, il suo compleanno! Questa data, questo giorno in questo tempo così particolare che stiamo vivendo ci fa essere vicini a tutte le persone contagiate, ammalate, ai famigliari delle persone che sono morte. Vicini, lo ripetiamo ancora una volta, a tutti i medici, infermieri, operatori sociosanitari, a quanti nei nostri ospedali, qui al Sud, ma soprattutto al Nord, stanno davvero dando il meglio di sé per contrastare questo virus e curare le persone”. Lo scrive in una nota, rilanciata oggi, mons.Giovanni Ricchiuti, arcivescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti e presidente di Pax Christi. “È un tempo – prosegue – in cui siamo invitati a riflettere, a pensare, visto che non possiamo e non dobbiamo uscire. E la mia riflessione, illuminata anche dal ricordo di don Tonino, è che i politici in primo piano riescano a comprendere che questa pandemia deve portare a rivedere il nostro modo di vivere, di relazionarci, di saper costruire il futuro. Oggi che viviamo questa faticosa solidarietà, siamo invitati a stare più attenti agli altri”. Di fronte alla carenza di posti letto, ospedali dedicati, posti in terapia intensiva, respiratori e mascherine il presule invita ad una “coraggiosa messa in discussione sulle spese militari” per arrivare a una “difesa civile non armata e nonviolenta; riduzione delle spese militari, utilizzando tali fondi per rafforzare la sanità e la scuola; riconversione delle industrie a produzione bellica verso il settore civile”.

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