“Covid-19 è il nostro comune nemico al quale dobbiamo dichiarare guerra”. Lo afferma il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres in un videomessaggio diffuso oggi, nel quale ricorda la grave crisi sanitaria ed economica che colpisce tutto il mondo. “Siamo alle prese con una minaccia alla nostra salute che non ha precedenti in questi decenni”, sostiene. “Questo è il momento della prudenza, non del panico – dice –. Tuttavia questo richiederà uno sforzo personale, nazionale e internazionale senza precedenti. Ciò significa che gli Stati hanno la responsabilità di mobilitarsi, prepararsi ed implementare la propria azione attivando e migliorando sistemi di risposta d’emergenza; aumentando sensibilmente la propria capacità di test e cura; mettendo in stato di allerta le strutture ospedaliere, garantendo che abbiano spazio, risorse e personale necessari; sviluppando interventi medici in grado di salvare vite”. Le ricadute economiche e sociali della combinazione di pandemia e rallentamento economico secondo il segretario generale dell’Onu “dureranno mesi”. “Oltre ad essere una crisi di salute pubblica – ricorda –, il virus sta infettando l’economia globale, i mercati finanziari sono stati duramente colpiti dall’incertezza. Le catene mondiali di fornitura sono state destabilizzate. La domanda di investimenti e consumi è precipitata, con un rischio reale e crescente di recessione globale”. Gli economisti delle Nazioni Unite, informa, “stimano che il virus potrebbe costare all’economia globale almeno mille miliardi di dollari quest’anno e forse anche di più” ma “il virus toccherà un picco. Le nostre economie recupereranno. Fino a quel momento dobbiamo agire insieme per rallentare la diffusione del virus e prenderci cura l’uno dell’altro”. “Nessuno può farcela da solo – sottolinea –. Mai come adesso occorre che i governi cooperino per rivitalizzare le economie, espandere gli investimenti pubblici, sostenere il commercio, garantire sostegno mirato alle persone e comunità maggiormente afflitte dal virus o più vulnerabili a impatti economici negativi, comprese le donne che devono spesso sobbarcarsi una quota sproporzionata del lavoro di assistenza”, perché “una pandemia rivela l’essenziale interconnessione della nostra famiglia umana”. Onu e Oms sono pienamente mobilitate e lavorano “senza sosta con i governi, fornendo linee guida internazionali, aiutando il mondo a fronteggiare questa minaccia. Siamo tutti coinvolti e tutti insieme ne usciremo”.