“Vorrei invitare tutti a vivere questa situazione di emergenza, che crea tanta paura e smarrimento, con spirito di fede”. Lo afferma il vescovo di Cesena-Sarsina, mons. Douglas Regattieri, rivolgendosi alla comunità diocesana in un messaggio per l’emergenza sanitaria legata alla diffusione del coronavirus Covid-19.
“Cogliamo da questo disastro, ormai mondiale, l’invito, a viverlo come il momento favorevole di cui ci ha parlato la liturgia quaresimale nel primo giorno: ‘Ecco ora il momento favorevole’ (2Cor 5,20-6,2)”, prosegue il vescovo, sottolineando che “può sembrare strano: ma è così per noi cristiani che ragioniamo e viviamo a partire dalla luce del Risorto”. “Dobbiamo e vogliamo vedere in ogni evento della nostra storia – rileva – un’occasione per affidarci, per consegnarci, per fidarci di Dio riconoscendo che Egli è Colui che dirige la storia a un bene a noi spesso nascosto (Cfr Gn 50, 20)”. Richiamando il tema del messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale della gioventù 2020 – “Giovane, dico a te: alzati!” – mons. Regattieri rilancia lo stesso invito: “Alziamoci. Non c’è situazione di morte che non contenga anche il germe della vita!”.
Il vescovo evidenzia poi come sia “importante e necessario che in questo tempo viviamo anche una certa forma di condivisione, con la preghiera anzitutto, per i malati contagiati da questo virus. Al tempo stesso dobbiamo davvero una grande riconoscenza ai medici, agli infermieri e agli operatori sanitari che si stanno spendendo all’inverosimile per curare e assistere queste persone”.
E sui comportamenti da attuare per evitare la diffusione del virus, mons. Regattieri ammonisce: “Cercare di prevenire e garantirsi dal contagio è un dovere morale non solo per la nostra persona ma anche per la salute e il bene degli altri. Siamo richiamati tutti a un grande senso di responsabilità. Ognuno faccia la sua parte affinché – per quanto è possibile – il contagio sia contenuto”.
Per il vescovo, poi, “non saranno certo le mancate celebrazioni eucaristiche a cancellare in noi il desiderio di Dio. Questo desiderio deve piuttosto rafforzarsi e consolidarsi”. “In tempi di emergenza – conclude – questa privazione può rendere ancora più forte la dimensione contemplativa della nostra vita. A questo contribuirà certamente la capacità di creare spazi di preghiera in casa, da soli o insieme alla nostra famiglia, momenti di ascolto della Parola e di assistenza alla santa messa attraverso la tv, con la comunione spirituale”.