Protomartiri francescani: VIII centenario del martirio. Mons. Piemontese (Terni), “da loro impariamo a custodire la dignità di figli di Dio”

Nell’VIII centenario del martirio dei Protomartiri francescani è stata aperta la porta santa per l’indulgenza plenaria che dal 1° marzo 2020 al 17 gennaio 2021 sarà possibile lucrare presso la chiesa di Sant’Antonio di Padova – santuario dei Protomartiri Francescani a Terni, alle consuete condizioni: confessione sacramentale, Comunione eucaristica, preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice, da tutti i fedeli veramente pentiti e stimolati dalla carità.
La celebrazione di apertura è stata presieduta dal vescovo di Terni-Narni-Amelia, mons. Giuseppe Piemontese domenica 1° marzo, prima di Quaresima, concelebrata dai Frati francescani custodi del santuario e alla presenza di numerosi fedeli.
Nel 1220 i frati minori Berardo da Calvi, Accursio e Adiuto da Narni, Ottone da Stroncone e Pietro da San Gemini furono uccisi in Marocco; alla vista dei loro corpi straziati il canonico agostiniano Fernando da Lisbona decise di indossare il saio francescano assumendo il nome di Antonio, con cui oggi è venerato quale santo non solo a Padova ma in tutto il mondo.
“Emuli dei cristiani dell’antica Chiesa romana, vescovo e fedeli – ha detto il vescovo nell’omelia – nel tempo quaresimale siamo venuti pellegrini in questo santuario per interrogare i santi Protomartiri e sant’Antonio e confrontarci con la loro testimonianza e per imparare a custodire la dignità di figli di Dio”.
Da sant’Antonio, ha proseguito, “vogliamo imparare la costante ricerca di Dio e della sua volontà, l’amore per la Parola di Dio, la passione per il Regno e l’annuncio del Vangelo, la difesa e la cura dei poveri. Dai santi Protomartiri, le cui reliquie sono qui custodite, vogliamo imparare l’amore per Gesù, la passione per l’annuncio del Vangelo, la testimonianza della fraternità nella famiglia di san Francesco e l’amore per ogni uomo e la sua salvezza eterna. A tutti noi, a chi visita questo santuario dei Protomartiri, a cominciare da oggi e per l’intero anno giubilare, il Santo Padre ha concesso il dono dell’Indulgenza plenaria quale grazia e dono di misericordia di Dio per affrontare con maggiore energia il combattimento contro il diavolo, essere aiutati nella adesione a Gesù e nella nostra testimonianza – martirio quotidiano nei tempi difficili che attraversiamo”.
E ha concluso: “Cominciamo con l’affrontare con pazienza, prudenza e solidarietà i disagi e le conseguenze del Coronavirus, vivendo in maniera più sana, ordinata, onesta e solidale, ricordandoci la Parola della Scrittura: ‘Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio’”.

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