Cooperazione allo sviluppo: Ong e Terzo settore, “situazione di stallo, gli impegni non sono sufficienti”

Lo scorso 20 febbraio, la Camera dei deputati ha votato la conversione del decreto legge 162 del 30 dicembre 2019, il cosiddetto “Milleproroghe”. L’aumento di sessanta unità (da 100 a 160) per il personale delle sedi estere dell’Aics (Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo) e di 50 unità (da 100 a 150) per le assunzioni di personale in loco da parte dell’Aics, così come la possibilità di provvedere a reclutare ulteriori 9 unità di personale di terza area funzionale l’incremento di 4,2 milioni di euro annui delle spese di funzionamento a decorrere dall’anno 2020, sono misure importanti nella direzione dell’attuazione della legge 125/2014 sulla cooperazione allo sviluppo.
Le rappresentanze delle Ong – riunite nelle reti Aoi, Cini, Link2007 – insieme al Forum del Terzo settore, pur dando atto al Parlamento ed al Governo di questi risultati, segnalano “lo stato di inerzia cui verte il sistema della cooperazione italiana allo sviluppo, in un momento in cui si dovrebbe massicciamente investire sia quantitativamente, nella crescita della capacità di spesa, sia nel funzionamento degli organi deputati per legge a garantirne la governance”. A cinque anni dalla riforma, secondo le organizzazioni non governative e del terzo settore, è “evidente lo scarso impegno del Governo italiano in materia di cooperazione allo sviluppo, a partire dal trend stagnante delle risorse, compresa la limitatezza dei fondi destinati alle attività di aiuto bilaterale, fino alle carenze nell’implementazione del sistema di governance, con due organi stabiliti dalla legge – il Consiglio nazionale per la cooperazione allo sviluppo (Cncs) e il Comitato interministeriale di cooperazione allo sviluppo (Cics) – che non si riuniscono da tempo”. “Tutto questo – concludono – porta la nostra cooperazione allo stallo. Dopo mesi di silenzio, chiediamo al governo e al parlamento di aprire un dialogo politico strutturato con le rappresentanze del sistema della cooperazione, a partire dalle organizzazioni di società civile, al fine di raccogliere l’esperienza di chi opera sul terreno ogni giorno, portando avanti con fierezza, nonostante le grandi difficoltà, il nome dell’Italia nel mondo”.

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