“Gesù non dialoga con il diavolo”. Lo ha ricordato ieri il Papa, nel primo Angelus di Quaresima, in cui ha ricordato che quando viene tentato “Gesù risponde al diavolo con la Parola di Dio, non con la sua parola”. “Nella tentazione tante volte noi incominciamo a dialogare con la tentazione, a dialogare con il diavolo: ‘Sì, ma io posso fare questo…, poi mi confesso, poi questo, quell’altro…”, ha detto il Papa: “Mai dialogare con il diavolo”, l’imperativo. “Gesù fa due cose con il diavolo”, ha spiegato Francesco: “lo scaccia via o, come in questo caso, risponde con la Parola di Dio”. “State attenti: mai dialogare con la tentazione, mai dialogare con il diavolo”, ha ripetuto il Papa: “Anche oggi Satana irrompe nella vita delle persone per tentarle con le sue proposte allettanti; mescola la sua alle tante voci che cercano di addomesticare la coscienza. Da più parti arrivano messaggi che invitano a ‘lasciarsi tentare’ per sperimentare l’ebbrezza della trasgressione”. L’esperienza di Gesù ci insegna, invece, che “la tentazione è il tentativo di percorrere vie alternative a quelle di Dio: ‘Ma, fai questo, non c’è problema, poi Dio perdona! Ma un giorno di gioia prenditelo…’ – ‘Ma è peccato!” – ‘No, non è niente’. Vie alternative, vie che ci danno la sensazione dell’autosufficienza, del godimento della vita fine a sé stesso. Ma tutto ciò è illusorio: ben presto ci si rende conto che più ci allontaniamo da Dio, più ci sentiamo indifesi e inermi di fronte ai grandi problemi dell’esistenza”.