“Assumere il farmaco della Parola di Dio, a piccole dosi, quotidianamente” per curare un “cuore malato di ‘sclerocardia’, indurito” e che “per questo vacilla”, un cuore “abitato da mille paure”. Lo scrive il vescovo di Termoli-Larino, mons. Gianfranco De Luca, nel suo messaggio alla diocesi per la Quaresima. “L’assunzione di questo farmaco va accompagnata, sempre quotidianamente, con tre esercizi spirituali – aggiunge il presule -: parlane con Dio, fa’ tu il primo passo verso l’altro, astieniti dalla tv e dai network per comunicare in famiglia (disconnettiti per connetterti)”. Nelle indicazioni di mons. De Luca il Vangelo è considerato “l’antiossidante fondamentale” per “prevenire e sciogliere i vari indurimenti del cuore che conseguono in modo diretto o indiretto da quanto ci accade intorno e viviamo quotidianamente”. “Non si tratta di avere un riferimento generico con la Parola, ma preciso, concreto: una frase del Vangelo, un episodio della vita di Gesù, un versetto di un salmo, un detto degli scritti sapienziali, o, comunque, una frase completa delle Scritture che, tenuta presente nella mente e custodita nel cuore, ci accompagna lungo la giornata”. L’incoraggiamento del vescovo è quello di “leggere quotidianamente una pagina del vangelo, memorizzare una parola ascoltata nella celebrazione domenicale, insomma frequentare abitualmente e assiduamente le Scritture”. Una considerazione anche a proposito dell’astensione dalla tv e dai social network: “Siamo frutto di una relazione reale e non virtuale. Molte malattie dell’anima sgorgano dalla solitudine, dall’abbandono, e si sviluppano nell’isolamento. I verbi ascoltare, comunicare, condividere sono fondamentali per la nostra crescita umana”.