“I sintomi del pauravirus sono piuttosto evidenti: assalti ai supermercati con relativi litigi per accaparrarsi l’ultima confezione disponibile (e non sempre di un bene di prima necessità); ossessiva incetta di mascherine e di disinfettanti, divenuta merce rara e costosissima; stordimento dei mezzi di informazione (ma è ancora informazione?) con esperti ora rassicuranti ora apocalittici; sguardi astiosi verso chi ha la sventura di lasciarsi scappare uno starnuto o un colpo di tosse, venendo così istintivamente percepito come un possibile untore”. Così il vescovo di Tortona, mons. Vittorio Francesco Viola, in una riflessione pubblicata dal settimanale diocesano “Il Popolo” sull’emergenza coronavirus Covid-19. “Sembrava un problema lontano, preoccupante certo, ma pur sempre lontano. Poi, l’altro giorno ci svegliamo e ce lo troviamo in casa”, osserva il vescovo, secondo cui in questa situazione bisogna partire “dallo scovare il nascondiglio del buon senso per farlo prevalere su di un senso comune annebbiato dalla paura. Il buon senso vuole ragionevolezza, equilibrio e prudenza: atteggiamenti che hanno poco a che fare il panico”. “È ragionevole fidarci delle autorità competenti e delle loro disposizioni”, prosegue mons. Viola ammonendo che “non è il momento per iniziative personali che, oltre a creare possibili rischi, generano una inutile confusione: in tal senso, chiedo a tutti i parroci di attenersi alle indicazioni date. Senza allarmismi e senza superficialità”. Seppur i fedeli non possano partecipare alle messe, “invito tutti a sentirsi partecipi della celebrazione di ogni giorno, soprattutto in questo tempo di Quaresima”, l’esortazione del vescovo che ricorda come “le nostre chiese sono aperte per la preghiera e l’adorazione personale del Santissimo Sacramento”.
Invitando “tutti ad avere equilibrio e prudenza”, mons. Viola conclude sottolineando che “c’è una paura ‘salutare’ che è quella che ci rende coscienti del nostro bisogno di vita ma di vita vera, quella che non teme nemmeno la morte. L’amore di Dio ci ha chiamato all’esistenza e ha fatto e fa di tutto per farci rimanere nel suo amore. Siamo in buone, ottime mani”.