Coronavirus Covid-19: le indicazioni delle diocesi italiane per messe e attività pastorali

Foto AFP/SIR

Chiese aperte ma messe sospese, oratori chiusi nella diocesi di Milano, in seguito all’emergenza Coronavirus. I funerali e i matrimoni possono essere celebrati, ma con la presenza dei soli parenti stretti. Sono sospese in tutte le parrocchie della diocesi di Torino le celebrazioni religiose, compresa la messa, fino a sabato 29 febbraio. Stop anche alle attività pastorali che prevedano la presenza di gruppi di persone: in particolare, alle attività del catechismo e a quelle di ogni oratorio. A Venezia, il patriarca Francesco Moraglia presiederà in forma non pubblica le messe del Mercoledì delle Ceneri e della prima Domenica di Quaresima, che saranno trasmesse in diretta tv, per evitare affollamenti di persone. I vescovi della Liguria hanno sospeso anch’essi le messe fino a domenica prossima, ma lunedì sarà possibile celebrare il rito delle Ceneri.
Particolare attenzione alle due diocesi in cui ricadono le ‘zone rosse’ dell’emergenza: Padova e Lodi. Il vescovo di Lodi, mons. Maurizio Malvestiti, ha sospeso “le manifestazioni e iniziative di ogni natura, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico sportivo e religioso, come dei servizi educativi”. Sono sospese le celebrazioni pubbliche delle messe feriali e festive, incluse quelle del Mercoledì delle Ceneri, anche a Padova. Per far fronte a questa esigenza, i frati conventuali della basilica di Sant’Antonio a Padova celebreranno alle 19 presso la tomba del Santo, a basilica chiusa, e in diretta streaming sul sito web. Le chiese resteranno aperte a Bergamo, dove è morta una persona per Coronavirus, solo per la preghiera personale e senza acqua lustrale. Tutte le celebrazioni affollate sono sospese, incluso quella del Mercoledì delle Ceneri, e i momenti di preghiera quaresimale della comunità, fino a domenica 1° marzo. E da Bergamo tre turisti positivi ai controlli sono arrivati a Palermo. Nel capoluogo siciliano, la diocesi ha disposto, durante la celebrazione dell’Eucarestia, di “sospendere lo scambio del segno di pace o di sostituire la stretta di mano con un inchino, la distribuzione della Comunione sulla mano dei fedeli e non direttamente in bocca, oltre alla rimozione dell’acqua lustrale dalle acquasantiere delle chiese”. Analoghe disposizioni anche nella diocesi di Agrigento.

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