“Il coronavirus si sta rivelando come una vera e propria sventura, non tanto e non solo per la sua pericolosità clinica, ma soprattutto per quella sociale. Il virus fa paura. E la paura, che è una cattiva consigliera, spinge a richiudersi in modo esagerato nel proprio individuale tornaconto, porta all’aggressività interpersonale e a quella sociale, dà spazio eccessivo alla irrazionale emotività”. Lo scrive mons. Giuseppe Giuliano, vescovo di Lucera-Troia, nella lettera alla diocesi diffusa oggi in cui annuncia, in apertura della Quaresima, l’inizio di un novenario di preghiera. “Il valore della preghiera cristiana emerge quando ci assalgono sventure come quella che ci tocca vivere in questi giorni – aggiunge –. La paura è il nemico dell’uomo, il nemico dell’umanità. Risuona, così, nel cuore del credente la parola di Gesù, più volte ripetuta e più volte riportata dai Vangeli: Non temete!”. Osservando che “l’uomo è chiamato a governare l’universo non da despota ma da amministratore dei beni di Dio per l’umanità”, il presule evidenzia che “l’uomo è dotato di sufficiente intelligenza per scoprire e governare i meccanismi della natura, sopratutto quelli che ne minacciano l’integrità e la vita”. “Ma l’uomo non è Dio, né può giocare a ‘fare Dio’, per cui dinanzi ai limiti della sua intelligenza si ferma, profondamente convinto che c’è Qualcuno che, con premura e vigore, veglia su di lui e sui suoi giorni. A Costui ricorre e presenta le proprie necessità, e chiede il suo aiuto”.